Concluse le ricerche di Chini

(ore 23.10) Ha trovato il coraggio e affrontato le telecamere di «Chi l’ha Visto», con la voce tremante, il figlio di Luigi Chini ha affidato al video la speranza di trovare il padre scomparso. Ieri sera il caso del professore del Maffeo Vegio che forze dell’ordine, vigili del fuoco e protezione civile stanno cercando da otto giorni è entrato nelle case da nord a sud della Penisola. «Mio padre è un uomo molto religioso - ha detto il figlio -, per lui era impensabile un gesto estremo». Un anno fa la madre del professore era venuta a mancare e per il 57enne, che da vent’anni si prendeva cura di lei malata d’Alzheimer, era stato un colpo durissimo. Fra i suoi timori c’era forse quello di poter soffrire dello stesso male, e le recenti amnesie lo avevano messo in allarme. «Lo vedevo stanco - ha raccontato un’alunna di Chini al Maffeo intervistata con i compagni davanti a scuola -, si dimenticava le cose e non era da lui». Probabilmente si trattava solo di un effetto dello stress, gli incarichi al Vegio erano diventati troppi e il docente troppo ligio per delegarli ad altri. Amava il suo lavoro, era «un uomo appassionato» hanno sottolineato ieri sera il figlio e i suoi studenti, e proprio questa carica vitale non consente di pensare al peggio. Ma la Prefettura di Piacenza ha dichiarato le ricerche ufficialmente chiuse martedì primo maggio e anche questo spiega l’appello lanciato in trasmissione. Il parcheggio del pub in località Pievetta dove è stata ritrovata la Ford Fiesta con cui il docente di storia dell’arte al Maffeo Vegio a Lodi si è allontanato dall’abitazione a Miradolo Terme dista un chilometro e mezzo dal fiume Po e così pure dal casello autostradale A21. E allora perché non credere che qualcuno, un camionista ad esempio, gli abbia dato un passaggio da lì? In ogni caso sabato e domenica i volontari di protezione civile torneranno a perlustrare l’argine del Po lungo il confine tra pavese e piacentino. Se si è gettato in acqua è lì che si pensa di poter trovare Chini, non lontano da Castel San Giovanni dove domenica è stata ritrovata la sua auto. I cani delle unità cinofile impiegate nei giorni scorsi hanno fiutato una traccia del professore lungo il tratto che dal piazzale con posteggiata l’auto porta al Fiume. E il biglietto d’addio lasciato da Chini in macchina a fianco del portafogli, il foglio su cui ha esternato il suo «male di vivere» scusandosi con la famiglia e preoccupandosi che qualcuno si prendesse cura della moglie e dei figli, lascerebbero intendere la volontà di farla finita. Per lo meno è questa la deduzione degli inquirenti ma non la pensano così i famigliari del 57enne scomparso. «Resta la speranza che non sia successo l’irreparabile - rifletteva ieri Salvatore Pignanelli, preside del Maffeo Vegio -, ho sentito la famiglia e non sono arresi». Ieri intanto gli studenti sono tornati a scuola e in classe non si parla d’altro. Il professor Chini era un’istituzione non soltanto tra i colleghi ma anche per i suoi alunni. Ed è difficile soprattutto per loro accettare che «il prof» se ne sia andato, che non lo vedranno più in cattedra. «Ho incontrato i professori e mi sono raccomandato di fare da punto di riferimento ai ragazzi - osserva il dirigente scolastico -. Su Facebook c’è stata una partecipazione molto forte di affetto e stima nei confronti del professor Chini e chi è più sensibile potrebbe rimanere scosso da questo fatto drammatico». La chiusura dell’anno scolastico è alle porte e il «dovere di noi insegnanti è stare vicino agli allievi nello sprint finale, continuando a fare al meglio il nostro lavoro proprio come Chini ci ha insegnato».

(ore 16) Dovrebbe andare in onda questa sera il servizio di “Chi l’ha visto” sul professor Luigi Chini, scomparso giovedì scorso dalla sua casa di Camporinaldo. Il 30 aprile la troupe della trasmissione è arrivata a Lodi e gli studenti del Maffeo Vegio hanno lanciato il loro appello davanti alle telecamere.

(ore 9) Sotto la pioggia battente hanno continuato a cercare, ma del professore Luigi Chini nessuna traccia. Carabinieri, vigili del fuoco e volontari della protezione civile di Piacenza per tutta la giornata di ieri hanno pattugliato il lungo Po nella speranza di trovare il 57enne che giovedì scorso all'alba si è allontanato dall'abitazione a Miradolo Terme. Le unità in campo sono state impegnate dalle 7 del mattino fino alle 21, quando la Prefettura ha dichiarato le ricerche ufficialmente concluse. Come stabilisce il protocollo. Docente di storia dell'arte al Maffeo Vegio a Lodi, Chini se n'era andato da casa al volante della sua Ford Fiesta ritrovata domenica mattina nel posteggio di una trattoria a Dogana Po, a qualche chilometro da Castel San Giovanni. A bordo aveva lasciato un biglietto d'addio, che a detta degli inquirenti non lascerebbe alcun dubbio sull'intento dell'uomo di compiere un gesto disperato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA