Dove andrà il Lodigiano? Le idee del Pd

Dove va il Lodigiano? Mentre si consuma, in modo problematico e tra molte incertezze, l’epilogo di 20 anni di amministrazione provinciale ed in attesa di capire cosa effettivamente saranno i nuovi “ambiti omogenei” che secondo la legge Delrio dovrebbero sostituire le Province, l’orologio della storia istituzionale del nostro territorio torna indietro di mezzo secolo, alla vigilia di quel 4 maggio 1965 in cui con decreto prefettizio fu costituito il Consorzio del Lodigiano. Da allora sino ad oggi, questo lembo di terra padana stretto fra tre fiumi e costellato di decine di piccole e antiche comunità locali, ha sempre potuto fare affidamento su un livello amministrativo sovracomunale (prima consortile, poi provinciale) che ha saputo dare rappresentanza anche istituzionale ad una identità sociale, culturale, economica e di paesaggio naturale storicamente omogenea e riconoscibile. E ora, quale direzione prenderà il futuro del nostro territorio? Diventeremo solo una “espressione geografica” o avremo la possibilità di conservare (e magari sviluppare) un sistema di relazioni tra le istituzioni locali e quelle di livello superiore che dia voce alle nostre istanze? E’ una domanda che non possiamo evitare di porci, perché l’alternativa non è indifferente. Se il giudizio su 20 anni di Provincia e 50 anni di politiche territoriali è ovviamente aperto, il valore di questa esperienza in sé non può essere negato, perché sulle grandi questioni ha tenuto unito il territorio al di là delle distinzioni politiche, ha costruito una rete di relazioni che è strumento quotidiano per la gestione dei problemi e la condivisione di progetti, non ultimo ha portato servizi decentrati fondamentali per la vita delle persone e delle imprese (basti pensare al prorompente sviluppo economico, occupazionale e demografico vissuto dal Lodigiano nel decennio 1995-2005, in cui la nostra è stata una delle Province più dinamiche d’Italia). Dovremo rinunciare a queste opportunità o esiste ancora la possibilità di trovare al Lodigiano una propria collocazione dentro il nuovo assetto istituzionale che prenderà forma? E trovare questa collocazione resta un obiettivo condiviso del territorio? Il Partito Democratico lodigiano ritiene che la risposta a queste domande sia affermativa ed è per questo motivo che le ha messe al centro delle iniziative di approfondimento che accompagneranno la “Giornata del Tesseramento 2015” prevista per domenica 1 marzo. Preceduta dall’incontro di ieri sera sulle riforme istituzionali al quale hanno partecipato il sottosegretario alle riforme Luciano Pizzetti, il consigliere regionale Luca Gaffuri, domenica prossima si terrà una consultazione che chiamerà i tesserati ed elettori ad esprimersi anche su un quesito locale, chiedendo di indicare la soluzione preferibile per il Lodigiano tra inclusione nell’Area Metropolitana, unione ad altri territori limitrofi simili al nostro per caratteristiche, oppure mantenimento degli attuali confini amministrativi, nel quadro di una ridefinizione delle competenze degli enti di “area vasta”.Qualsiasi possa essere l’esito di questo momento di confronto e di raccolta di idee, è importante che il tema del futuro del territorio venga affrontato con la consapevolezza che l’obiettivo non è quello di chiudere il Lodigiano in una “riserva”, ma di dotarlo degli strumenti più efficaci perché si apra sempre più ad un sistema di relazioni che ci dia l’opportunità di rappresentare e valorizzare i nostri tratti distintivi. Lì, allora, troveremo la risposta alla domanda sulla direzione che vogliamo far prendere al nostro futuro.

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