L’incubo sembra non avere fine: dopo 5 anni da Calciopoli riecco Scommessopoli, un nuovo gigantesco calderone di miserie da cui emergono illeciti, partite comprate e vendute, giocatori avidi, dirigenti corrotti, con il solito contorno di ambienti malavitosi e di patologie legate allo scommettere su tutto e su tutti.
Dalla procura di Cremona emerge un quadro devastante, anche se purtroppo già visto troppe volte: il denaro che entra a piedi uniti sullo sport, che ne cambia i connotati, ne snatura la filosofia, fa prevalere interessi diversi rispetto alle logiche di campo, alle aspettative dei tifosi. Solo che stavolta si è passato il segno: gli inquirenti, che hanno passato al vaglio 50 mila intercettazioni, riferiscono che c’era persino chi somministrava a compagni intrugli capaci di sopirne gli ardori, pur di poter arrivare ad alterare un certo risultato: pare sia successo durante l’intervallo di un Cremonese-Paganese, con ben 5 giocatori grigiorossi vittime di un compagno di squadra, con l’aggravante che uno di questi ha poi rischiato anche la propria incolumità, nel dopo partita, al volante di un’auto. Scenari inquietanti che per ora non riguardano, se non marginalmente, la grande ribalta della Serie A, ma quelle inferiori, la B e la Lega Pro. Nel primo caso a rischiare sono ora proprio le due compagini che hanno raggiunto la promozione diretta: Atalanta e Siena; nel secondo caso, esiste una galassia di casi e di illeciti direttamente collegati a un calcio sull’orlo della bancarotta, con società in liquidazione, stipendi che vengono pagati con il contagocce e giocatori che per “arrotondare” non trovano di meglio che addomesticare le partite. Tutto dovrà essere ampiamente provato, è ovvio, ma il quadro è davvero desolante, con tesserati ed ex illustri come il vicecampione del mondo Beppe Signori invischiati in una vicenda grave e pericolosa. Si scommetteva di tutto e su tutto: non solo il risultato finale come accadde 31 anni fa durante il primo scandalo che trascinò in B Milan e Lazio, rovinando la reputazione ai vari Rossi, Giordano, Albertosi e Manfredonia.
Oggi si può scommettere sul numero di gol, il risultato del primo tempo, i marcatori e tutta una serie di variabili che per chi è malato di questi azzardi diventa una vera ossessione. Sono decine i club coinvolti e, come sempre, l’auspicio sarebbe: pulizia, per ripartire da zero. Ma difficilmente sarà così, altrimenti la “purga” del 2006 qualche insegnamento l’avrebbe lasciato. Invece siamo punto e a capo, con interessi miliardari che continuano a minare la pulizia dello sport più bello del mondo e con il timore, ormai fondato, che i nostri figli finiscano per disamorarsi, definitivamente del giocattolo, rotto ormai troppe volte e poi troppo maldestramente riparato.
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