Abbiamo scritto, perché se ne parla tanto, facendo riferimento al pronunciamento della Corte Costituzionale sulla fecondazione eterologa, alla sentenza assolutoria del Tribunale di Milano sull’utero in affitto e ai dibattiti in corso. Abbiamo rimarcato la posizione contraria e intransigente della Chiesa Cattolica alla mentalità dominante nei media, e abbiamo indicato il motivo primo di tale intransigenza, cioè : le indicazioni bibliche. Ma alla base delle scelte ecclesiali è il rispetto inderogabile della persona umana, in ogni momento e condizione della sua vita. E vediamo ancora… Perché la contrarietà ecclesiale alla “fecondazione in vitro” - “medicalmente assistita”? Essa avviene al di fuori del rapporto intimo tra l’uomo e la donna, è una specie di produzione meccanica del figlio. Se è eterologa abbiamo già detto i motivi della contrarietà. E se è omologa? Lo svolgimento consiste nel produrre “embrioni umani”, tramite ovociti e spermatozoi uniti con tecnica medica, che vengono poi congelati (ce ne sono migliaia) e successivamente trapiantati nell’utero della donna. Così può (non è detto che sempre avvenga), può diventare madre. Prima del trapianto spesso si attuano analisi sulla “salute” del nascituro, sulle sue condizioni. Quasi sempre – come accennato – non tutti gli embrioni prodotti vengono posti nell’utero della donna. Che fine fanno?Le riserve della Chiesa Cattolica a proposito di questi procedimenti derivano dall’interrogativo fondamentale sull’embrione: è un essere umano? Molti l’interrogativo non se lo pongono. Altri dicono no. Gli appartenenti in senso pieno alla Chiesa dicono si! Perché ogni persona, ciascuno di noi deriva proprio da un embrione posto nell’utero della madre, ove con il suo proprio dinamismo di sviluppo ci ha fatto venire alla luce! Persone! E’ chiaro? Molti negano questa chiarezza e dicono che vi è un’incertezza sull’essere umano dell’embrione, soprattutto nei primi 15 giorni della sua esistenza, perché può morire deviando del tutto il suo sviluppo… Che un essere umano possa morire o avere “devianze” anormali non è solo dell’embrione, nei suoi primi giorni di vita. Avviene sempre!E supponendo, per un momento, reale la non certezza della sua umanità, non per questo diviene legittima la sua soppressione – distruzione – annientamento. Infatti il dubbio di aver davanti un umano rende sempre illegittimo ogni atto che può essere omicida. Sono dunque queste “razionali considerazioni” alla base dei pronunciamenti e avvertimenti della Chiesa sulla “fecondazione in vitro”.E sul matrimonio omosessuale?Anche su questo argomento è necessario porre una netta distinzione tra “matrimonio” e “unione”. Per la Chiesa Cattolica il matrimonio si realizza con un libero patto, di amore, tra un uomo e una donna, in vista di un unione totale e della trasmissione della vita. La coppia unita in matrimonio normalmente genera figli e così costruisce la famiglia in senso pieno e può anche adottare e avere in affido figli orfani, abbandonati, o con particolari problemi.Le nuove ideologie (“gender”) tendono a dire “matrimonio” anche le unioni omosessuali (tra due donne, tra due uomini), affermando anche la possibilità per queste persone di avere figli in adozione, in affido… La Chiesa ha sollevato forti dubbi e decise negazioni in proposito. Quelle unioni non sono “matrimoniali” perché impossibilitate a trasmettere la vita! E non è opportuno dare loro le adozioni o gli affidi perché l’educazione dei figli – ovviamente – ha possibilità più normali, più costruttive con la presenza di un padre e di una madre. Per i problemi economici di tali “unioni” (pensioni – reversibilità, lasciti patrimoniali….) il giudizio con le decisioni conseguenti viene demandato all’autorità civile… Sono insistenti, per la Chiesa, le sollecitazioni all’autorità civile perché aiuti concretamente la formazione della vera famiglia con propri figli.E viene infine da interrogarci. Perché tanta insistenza mediatica a favore delle unioni omosessuali? Perché subito le notizie di quei comuni che hanno aperto registri per una loro ufficializzazione? Si vuol rendere sempre meno importante la “famiglia vera e procreativa”? Ci si rende conto di quali conseguenze tale mentalità porta con sè? La prima delle conseguenze negative, che è sotto gli occhi di tutti, è il crollo dei matrimoni, la frequenza delle separazioni – divorzi, la crescita delle convivenze – provvisorie... E tutto questo porta con sé una tragedia, umana, terribile, volutamente ignorata:è l’agonia mortale dell’amore nuziale, soprattutto nella sua dimensione sacramentale, soprannaturale, divina.
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