Manca circa un mese alle elezioni per il sindaco e l’amministrazione del Comune di Lodi. In queste settimane, pur non essendo residente in città, ho seguito con molto interesse le vicende elettorali . È infatti innegabile che, come sottolineato nei giorni scorsi in un intervento del direttore di questo giornale, il capoluogo risulti un centro di attrattività per tutto il territorio, ruolo che verrà amplificato dal quasi certo venir meno della nostra provincia.Si sono succeduti in questi giorni diversi interventi pubblici e sulla stampa dei vari candidati o di politici locali, ma per la gran parte concentrati sullo scontro o sulla delegittimazione dell’avversario. Qualcuno accusa l’altra di essere troppo distante da ciò che era prima, dall’altra parte rispondono con l’accusa di essere troppo appiattito su quello che c’era prima, altri vengono considerati poco significanti, altri ancora di essere troppo distanti dalla politica e, di contro, qualcun altro di essere troppo dipendente dalla politica. Non riempio con nomi e cognomi queste mie righe perché ognuno di noi ha ben chiari nella mente i soggetti a cui mi riferisco. È infatti questo che ci rimane, per ora, di questa campagna elettorale.I programmi? I progetti? Dove sono?Visitando i siti internet dei candidati o in alcuni momenti pubblici da questi promossi è invece ben chiaro che di idee ce ne siano! Facciamole diventare protagoniste! Facciamo fare un salto di qualità alla nostra politica locale!“Il Cittadino” aveva promosso un’interessante analisi con diversi articoli sui problemi che si sarebbero posti alla futura amministrazione: partiamo da lì. Mi permetto, umilmente, di chiedere ai candidati ed alla redazione del nostro quotidiano locale di far diventare le idee ed i progetti il cuore del dibattito pubblico di questo ultimo mese di campagna elettorale. Sono molti gli incontri che i candidati stanno organizzando sul territorio, mi auguro che da questi confronti emergano contenuti che meritino di essere condivisi con i cittadini e con tutto il territorio.Credo che i lodigiani sappiano confrontarsi con le idee, sappiamo riscoprire l’amore per la nostra città che porta all’onestà intellettuale ed al rispetto reciproco, abbiano la voglia di capire quale Lodi i vari candidati abbiano in mente. È con queste convinzioni che in tanti, a livello più esteso, stiamo partecipando al percorso degli Stati Generali del Lodigiano.Penso che orami possa cessare la battaglia cruenta ed iniziare la riflessione comune. Abbiamo visto giocarsi tutte le carte per il reciproco discredito arrivando persino alle vicende personali o a strumentalizzare la vicinanza al mondo cattolico. Su quest’ultimo punto mi permetto solo di ricordare che ogni cattolico sceglie in libera coscienza, nella chiarezza dei principi e dei valori della Dottrina Sociale, e non esistono posizioni a priori accettabili o inaccettabili. È l’esercizio di una coscienza critica e libera che è propria del laicato e che ricade sulla nostra personale responsabilità. La coerenza con ciò che si crede inoltre non è qualcosa che si mostra, con simboli e proclami, è qualcosa che si dimostra con ciò che si propone e con ciò che si fa.Riconoscere l’altro, anche l’avversario, è la base del rispetto della democrazia. Ogni posizione ed ogni candidato meritano rispetto e potranno essere oggetto della scelta dei cittadini in base alle idee proposte. Spero che i candidati sappiano accogliere questo mio fiducioso appello. Chiedo a loro di farlo con spirito di servizio alla comunità, lo stesso spirito con il quale auspico sapranno amministrare la città di Lodi nei prossimi anni.
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