Il fiume Po come a novembre
per le piogge degli ultimi giorni

L’ANALISI Grecchi del Consorzio Muzza: «Per ora nessuna allerta»

«Il Po ai primi di settembre sembra a novembre». Non è il verso di un poeta, anche se così potrebbe sembrare, ma l’istantanea del Grande Fiume nella Bassa, dopo le violenti piogge dei giorni scorsi. Vere bombe d’acqua, che hanno scaricato sul Lodigiano fino a 160 millimetri di pioggia, ingrossando e in qualche caso facendo esondare i canali. E gonfiando i fiumi. A restituire questa immagine fuori stagione del Po è chi lo frequenta da una vita. E non può fare a meno di notare quanto sia più simile a come appare in autunno che non a come lo si è abituati a vedere in questo ultimo scorcio d’estate. A dare una lettura tecnica di quella che è una suggestione, invece, è Ettore Grecchi, presidente del Consorzio Muzza Bassa Lodigiana: «Siamo passati da un’estate che ha visto tutto il nord, Piemonte compreso, con temperature altissime e siccità, a queste precipitazioni che hanno fatto defluire tutte le acque nella depressione del Po, per cui il livello che era più o meno zero a Piacenza adesso è a 2.5/3 metri – riflette -. Diciamo che si è alzato il “tono” di quel Po che ci ha abituati a una situazione di magra, ma è una “morbida”. L’allerta per noi scatta quando supera i 5 metri e mezzo. Lo stesso vale per l’Adda, siamo a + 3 centimetri e devo complimentarmi con i nostri tecnici e in particolare con l’architetto Alberto Belloni e l’ingegnere Andrea Mazzi, a cui va riconosciuta la precisione millimetrica nel prevedere che l’Adda avrebbe raggiunto il metro o 1,02 ed è arrivato a 1.03». Tra chi vive vicino al Po la preoccupazione resta: il timore è che queste bombe d’acqua arrivino a novembre o maggio, mesi in cui tradizionalmente il fiume esonda, con il rischio di dover evacuare la frazioni ai piedi dell’argine.

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