Lodi e il Lodigiano accolgono Lech Walesa: ancora oggi, in lui vediamo l’operaio che si pone coraggiosamente alla testa del suo popolo e lo conduce alla libertà. La rivoluzione più grande dei nostri tempi, forse di sempre, si è realizzata in maniera assolutamente pacifica, non cedendo alla tentazione di un regime violento che cercava in ogni modo la guerriglia. La risposta è stata invece una moltitudine di operai che con le loro tute bisunte partecipava alla Messa nelle fabbriche occupate, ed in ginocchio si confessava davanti alle icone della Madonna Nera e di Papa Wojtyla. La fede ha davvero cambiato il mondo e si è fatta storia, servendosi degli ultimi: un operaio, un padre di famiglia con otto figli, un disoccupato.Accogliamo Lech Walesa con ammirazione e con gratitudine. Tutto il Lodigiano lo abbraccia. Nel 1985, dal Lodigiano è partita la splendida avventura dei Tir di Solidarietà, spedizione di generi di prima aiuto a sostegno dei sindacalisti arrestati durante la proclamazione dello Stato di Guerra e che avevano perso il lavoro. Sui sagrati delle nostre chiese, i banchetti dei Lavoratori Credenti hanno raccolto alimentari, medicinali, vestiario, prodotti per l’igiene personale, contributi in denaro. Tutto un popolo, il popolo lodigiano, ha sostenuto Solidarnosc e la speranza nel domani libero. Ogni volta che ci siamo recati a Danzica ed abbiamo incontrato Lech Walesa nella canonica di Santa Brigida, abbiamo sottolineato come noi fossimo soltanto gli ambasciatori di una solidarietà che era connaturata in un intero territorio e traeva radici profondissime nella sua secolare cultura contadina. Lodi e il Lodigiano accolgono il Premio Nobel per la Pace, il fondatore del sindacato indipendente Solidarnosc, il primo Presidente della Polonia democratica. Esprimiamo a lui la soddisfazione autentica per essere stati anche noi parte, seppur infinitesimale, di una vicenda che si pone ancora oggi come la vera, forse unica speranza per il domani.La fede si fa storia e sposta davvero le montagne!! La fede incarnata ancora oggi alimenta le aspettative di giustizia dei poveri! Nelle sue molteplici modalità, la Chiesa scende in campo, pronuncia parole di esplicita chiarezza, contrasta i potenti di ogni ora e si pone pacificamente alla testa degli insorti!Lodi ed il Lodigiano accolgono Lech Walesa ed assieme a lui, idealmente accolgono Papa Giovanni Paolo II. Non vogliamo caricare di troppo sentimentalismo la “due giorni” di Lech Walesa nella nostra provincia, ma sarà inevitabile collegare la sua esperienza umana e sociale con il magistero di Karol Wojtyla prima e di Giovanni Paolo II poi. Infine, non nascondiamo il desiderio di metterci in ascolto di un “gigante” della storia e nutriamo la viva speranza di sentirci indicare da lui sentieri di progresso sociale per i nostri tempi. C’è una dittatura odierna non meno pericolosa di quelle antiche: l’individualismo sfrenato, l’egoismo assunto a metodo, lo spreco ed il superfluo che non finiscono mai. Come costruire la pace se questo avviene mentre popoli interi muoiono di fame e sono ancora privi dei più elementari diritti umani? La lezione polacca degli anni Ottanta rimane un’esperienza cui ispirarsi. Ci sono ancora oggi esigenze di riscatto che attraversano ogni popolo: necessitano di idealità pure cui riferirsi e di leaders credibili cui accompagnarsi. E’ sempre il tempo per rivoluzioni in nome dell’Amore.
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