Cari concittadini di Lodi, gentile direttore, prima di enunciare il mio pensiero sull’importante questione della provincia, permettetemi una breve introduzione. È inutile nascondere che stiamo vivendo anni molti difficili e solo paragonabili, (da un punto di vista economico) a quelli vissuti dai nostri padri durante la seconda guerra mondiale. Così come loro allora, a noi tocca e toccherà ricostruire quello che altri hanno distrutto e stanno continuando a distruggere. La classe dirigente, politica e tecnica, ha pensato in questi anni troppo al proprio benessere a discapito di quello collettivo. Una gestione individualistica che ha generato un contesto in cui la democrazia è stata sacrificata. Vogliamo che i cittadini tornino ad essere gli attori principali, attivi e partecipi. Il nostro MoVimento nasce dai cittadini e con un’azione collettiva vogliamo perseguire insieme un ambizioso progetto di rinnovamento.Lo Stato lascia i territori sempre più abbandonati al loro destino negando e limitando quegli strumenti di politica economica che prima gli aveva assegnato. Poiché lo sviluppo sostenibile di cui siamo da sempre fautori e la crescita equilibrata partono dal basso e non più dallo Stato Centrale, il Lodigiano è e sarà il risultato delle nostre azioni. Il tempo passa, il mondo cambia e Lodi deve cambiare, perché i punti di forza di ieri non possono, non devono e non sono più i punti di forza di oggi. Cambiare significa trovare un ruolo nuovo, un propulsore che ci porti sulla strada dello sviluppo sostenibile e di una crescita equilibrata. Questo propulsore non può e non deve essere rappresentato esclusivamente dall’edilizia. E’ un modo arcaico di intendere lo sviluppo. Lodi e il lodigiano hanno ampiamente dato in tal senso. E’ un palliativo, non una risposta. Sviluppo sostenibile significa guardare alle generazioni future, creando una crescita equilibrata nel tempo avendo rispetto dell’unica e sola risorsa di sopravvivenza terrena e della nostra economia locale e globale. Interazione e relazioni: dobbiamo uscire dai nostri confini, dialogare con gli altri comuni dell’attuale provincia e con altre culture e tradizioni per far conoscere il territorio del Lodigiano. Valorizzare, promuovere la nostra storia, la nostra identità, la nostra arte, le nostre eccellenze enogastronomiche. Pensare attraverso i Valori e non attraverso il valore deve essere sentito, trasmesso, comunicato. Nessuna legge di diritto può condannare un uomo per i pochi valori che porta dentro di sé ma solo il fare degli uomini di buona volontà può poco alla volta cambiare radicalmente questo modo di pensare. Oggi ci rivolgiamo a tutti gli uomini di buona volontà. Unitevi a noi. Abbiamo le idee, sappiamo come fare sviluppo in modo nuovo, guardando al futuro nostro e quello dei nostri figli. Essere amministratore di una città significa essere responsabili del popolo che oggi è ospite di questa terra ma anche e soprattutto del popolo che sarà ospite domani. Insieme faremo partire dalla realtà Lodigiana un nuovo modo di intendere e amministrare la cosa Pubblica. Abbiamo delle serie e concrete proposte per la città, ne elenco alcune tratte dal nostro programma.Ci adopereremo per la trasparenza nei bilanci e nelle spese comunali, proporremo la discussione pubblica del bilancio con voci analitiche e specificate per voce di spesa senza alcuna aggregazione delle stesse.Proporremo una discussione pubblica del bilancio in modo che la cittadinanza possa leggerlo in modo facile, riclassificheremo il bilancio in modo che risulti interpretabile e trasparente al fine di individuare le spese inutili e superflue per poi eliminarle. Il comune deve recuperare in questo modo i fondi non introducendo il pagamento dello scuolabus o di altri servizi vitali per le famiglie come il trasporto anziani, disabili o il pre-dopo scuola!Avvieremo un’analisi del bilancio ereditato dall’ultima amministrazione in merito a voci di spesa che eventualmente hanno avvantaggiato interessi privati e ne daremo la dovuto visibilità.Pubblicheremo la «Situazione Finanziaria Periodica» al fine di far percepire alla cittadinanza quali siano gli effettivi introiti e relativi esborsi delle casse comunali, in modo da rendere trasparente il taglio delle spese inutili e indirizzare le risorse verso una logica vera d’interesse pubblico.Ci vogliamo rendere protagonisti della semplificazione burocratica che spesso si pone in antitesi ai bisogni del cittadino o come ostacolo alla iniziativa imprenditoriale, che puo’ essere realizzata attraverso la riduzione e l’accorpamento di sovrastrutture istituzionali, spesso generatori di conflitti decisionali e rallentamenti operativi; per questo siamo a favore dell’eliminazione delle provincie e l’accorpamento dei comuni sotto i 1000 abitanti, che porterà ad economie di scala e risparmi.Il Regolamento Urbanistico dovrà essere a crescita zero, cercando di recuperare le enormi quantità di stabili dormienti sia in città, sia nella zona industriale.Vogliamo la valutazione strategica obbligatoria dell’impatto ambientale per qualsiasi intervento sul territorio, l’ attivazione di una mappatura dell’amianto sul territorio e delle zone più sensibili ai tumori per ricercarne, finalmente, le cause. Vogliamo riqualificare l’esistente, con criteri di adattamento al paesaggio e risparmio energetico.Siamo a favore della valorizzazione del patrimonio paesaggistico, culturale ed artistico Lodigiano, promuovendo la creazione di una rete di connessioni e gemellaggi con varie culture e tradizioni con i territori contigui al comune di Lodi ed al distretto del lodigiano, anche sviluppando sinergie con ambiti produttivi, dell’artigianato ed agroalimentari che esaltino le tipicità del territorio (ad esempio le fattorie didattiche).Crediamo che da questo grave periodo di crisi non si esce con la sola competizione ma con la cooperazione, favorendo progetti di inclusione sociale come per esempio internet gratuito per tutti, in modo da far circolare la conoscenza, dove le imprese fanno rete per far circolare i nuovi modelli produttivi e di commercializzazione realizzando consorzi di imprese per fare massa critica verso le nuove sfide globali, oltre la promozione del micro credito per le nuove imprese ed iniziative di giovani imprenditori. Altre misure che proponiamo sono la rotazione dei fornitori del Comune, con la precedenza alle imprese, agli artigiani ed ai commercianti locali, a parità di preventivo e appaltare ad imprese locali le attività, urgenti, di rimozione delle barriere architettoniche risolvendo così anche un grave problema sociale.
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