Cronaca
Giovedì 25 Agosto 2011
«La manovra è solo fumo negli occhi»
Il sindaco di Cavacurta: «Questi non sono tagli alla politica»
«Il Comune è l’istituzione che resta più vicina al territorio e non può essere eliminata». Non ha dubbi il giovane sindaco di Cavacurta Daniele Saltarelli: la collaborazione fra Comuni resta senza dubbio la strada da percorrere, ma questo non significa che si debbano annientare le piccole realtà (ossia i comuni sotto i mille abitanti) in nome di un risparmio fittizio. «Con la manovra di Ferragosto si vogliono far passare i tagli ai servizi per i tagli ai costi della politica, - ha spiegato Saltarelli - ma è chiaro che non è così». E sono le stese cifre a dirlo. Le spese pazze della politica di Cavacurta infatti ammontano a 10.110 euro all’anno: il super stipendio del sindaco è di 380 euro netti all’anno e in tutto sono 13 i consiglieri comunali che siedono ai banchi fra maggioranza e opposizione.
La fetta più consistente della spesa di Cavacurta riguarda i dipendenti (che comunque non possono essere licenziati e devono essere riassorbiti in altri enti) e più in generale la spesa corrente è pari a oltre 574 mila euro nel 2010, con una previsione di 561 mila euro nel 2011. «Noi abbiamo tre dipendenti e mezzo, - spiega Saltarelli - di cui uno impegnato per l’ufficio ragioneria e amministrativa, un operatore ecologico e un part time per l’ufficio tecnico. Non abbiamo vigili, - continua - ma sono due anni che stiamo cercando di convenzionarci con altri Comuni per avere un vigile da condividere».
In tema di investimenti, il Comune di Cavacurta è in prima linea nel settore della scuola: «Abbiamo deciso di assistere il servizio mensa con 8 mila euro all’anno, - specifica Saltarelli - e garantendo il pre e il post scuola per un totale di 38 mila euro investiti da noi per l’istruzione, che a Cavacurta riguarda la scuola dell’infanzia ed elementare».
Anche sul piano sociale il Comune non fa mancare la propria vicinanza ai cittadini e questo grazie alla colorazione di realtà di volontariato come l’Auser, a cui eroga un contributo di 9mila euro all’anno in cambio di servizi che costerebbero cifre elevate, se non si potesse fare affidamento sulle associazioni. La convezione con l’Auser garantisce l’assistenza al centro diurno, il servizio prelievi per gli anziani (gratis), l’assistenza a un ragazzo disabile del paese, il trasporto delle persone in difficoltà, l’assistenza al verde pubblico e l’assistenza domiciliare. Tutto questo per non parlare poi dell’assistente ad personam pagato dal comune, delle rette agevolate del ricovero e dei tanti servizi garantiti in collaborazione con il Consorzio servizi alla persona.
Sì, servizi: volutamente il termine ricorre più volte, perché è quanto i piccoli comuni garantiscono ogni giorno: «Questa manovra è solo fumo negli occhi, - commenta seccamente il sindaco Saltarelli - se vogliono tagliare tutte le indennità per andare a mangiare a Montecitorio a 5 euro, lo dicano». Poi il primo cittadino di Cavacurta fa un esempio pratico: «Per non aver fatto le elezioni amministrative e il referendum insieme si sono spesi 700 milioni di euro per le votazioni e adesso con questa manovra vogliono ricavare dalla cancellazione delle piccole realtà 1 milione e 100 mila euro?».
Per il Saltarelli resta infine un ulteriore nodo da sciogliere: se la manovra prevede il solo mantenimento della figura del sindaco, c’è da chiedersi quali funzioni svolgerà ancora il primo cittadino e come. «Sarà una specie di podestà?», si domanda il giovane amministratore. Per saperlo non resta che attendere le disposizioni attuative.
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