Maccastorna, conflitto di competenze tra Stato e Regione Lombardia per i fanghi

La Provincia di Lodi applica la normativa del Pirellone, che impone più controlli, la Cre fa ricorso

La Cre di Maccastorna “rimandata a ottobre”: è tutta rimessa infatti alla decisione della Corte costituzionale, chiamata a esprimersi sul conflitto di competenze tra Regione Lombardia e leggi dello Stato, la possibilità per l’azienda di distribuire “gessi fecali”, una variante dei fanghi agricoli, senza sottostare a tutti gli obblighi di tracciamento previsti per i fanghi, principalmente la comunicazione preventiva ai sindaci dei comuni interessati allo spandimento. Con l’articolo 15 della legge 15 del 2021 Regione Lombardia ha esteso il tracciamento a tutti i derivati dai fanghi fognari trasformati in “ammendante agricolo”, mentre la normativa statale impone in tracciamento ai soli “fanghi” prodotti con il ciclo tradizionale basato sull’addizione di calce. Nei “gessi” viene immesso invece anche acido solforico.

La Cre dal gennaio 2019 era stata autorizzata dalla Provincia di Lodi a realizzare a Maccastorna anche “gessi”, e non più solo fanghi. Ma poi nell’aprile 2021 l’azienda aveva comunicato alla Provincia di voler rinunciare alla produzione di fanghi, mantenendo però quella dei “gessi”. Il 24 settembre scorso la Provincia di Lodi aveva rinnovato l’autorizzazione unica con la variazione richiesta dalla Cre, introducendo però i criteri restrittivi della legge regionale. Cioè l’obbligo di tracciamento, come era per i fanghi.

La Cre ha fatto ricorso al Tar per chiedere che i vincoli vengano dichiarati illegittimi, ma i giudici della Terza sezione hanno ora sospeso il giudizio, in quanto la legge regionale resta valida fino a quando non sarà eventualmente dichiarata dalla Corte costituzionale l’illegittimità dell’articolo. Intanto però l’autorizzazione provinciale che impone i vincoli di tracciamento anche ai gessi resta valida per la Cre, in quanto non è stata concessa la sospensiva.

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