Caro direttore, leggo con attenzione il dibattito sulla sua testata relativo alla soppressione della provincia ed apprezzo il suo forte e costante richiamo contro l’immobilismo decisionale.Credo che entrambi, pur avendo visioni diverse, guardiamo alle prospettive future del nostro territorio e con questo spirito che le trasmetto un contributo del Partito Repubblicano che spero possa essere da ulteriore stimolo alla discussione.Finalmente dopo un ventennio di promesse elettorali non mantenute da parte di tutti i governi succedutisi, il Governo Monti ha in meno di 6 mesi ha programmato e deciso la definitiva razionalizzazione delle Province.Ugo La Malfa già nel 1970, con la istituzione delle Regioni, chiese la soppressione di questi enti inutili, ma non venne ascoltato, in quanto allora come ora, proporre risparmi per lo Stato significava perdere consenso elettorale e gestione del piccolo potere locale.La situazione è talmente degenerata che in 30 anni sono state create una trentina di nuove province, a volte sganciate dalla realtà e quasi sempre con amministratori orientati al mantenimento di interessi locali e con ridotta lungimiranza politica.Appena giunta nel Lodigiano la notizia della soppressione, si è animato il dibattito politico , ma come spesso accade, non avendo mai discusso in anticipo la questione, si sono immediatamente prospettate le ipotesi più fantasiose. È inutile parlare di Crema-Lodi, l’ipotesi non esiste e non è percorribile, mancando i presupposti politici, strutturali e legislativi per l’accorpamento.Nemmeno da prendere in considerazione l’ipotesi anacronistica dell’unione con Pavia dove, oltre ai presupposti di base,mancano pure le affinità economiche, sociali e territoriali.Per chi ha veramente a cuore il nostro territorio possono essere percorse solamente due ipotesi reali e concrete, l’adesione alla Città Metropolitana Milanese o l’aggregazione alla Provincia di Cremona.L’adesione alla Città Metropolitana Milanese produrrebbe forti benefici economici e finanziari sull’intero territorio ed un collegamento diretto con quella che sarà la capitale economica ed industriale del Sud Europa, dando un opportunità di sviluppo anche nel settore terziario.Mentre l’opzione Cremona porterebbe alla creazione di un omogenea ed estesa provincia sud milanese, che integrata con Mantova, la farebbe divenire il principale polo agroalimentare della regione Lombardia con collegamento marittimo utile per i commerci internazionali.Due ipotesi molto diverse, entrambe percorribili, ma dove la lungimiranza politica farà la differenza, vanno abbandonate tutte quelle forme di particolarismo e mantenimento delle posizioni che non portano beneficio alla collettività e non consentono lo sviluppo.La dura crisi economica ci sta servendo una grande occasione di crescita e sviluppo per le generazioni future e per il nostro territorio, non lasciamocela sfuggire!
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