Quale protagonismo per Lodi

Gentile Direttore,le riflessioni contenute nell’editoriale pubblicato sabato scorso con il titolo “Perché sono importanti le elezioni del sindaco di Lodi” non solo sono pienamente condivisibili, ma richiedono anche un immediato impegno a sviluppare proposte concrete che contribuiscano ad affrontare i problemi sollevati con questa opportuna presa di posizione. Al quadro di gravi difficoltà di ordine generale che siamo tutti chiamati ad affrontare, il Lodigiano aggiunge infatti i motivi di preoccupazione legati all’incerto destino dell’istituzione provinciale, che pare avviata a scomparire per lasciare spazio all’accorpamento del Lodigiano a territori vicini geograficamente ma distanti per identità e realtà sociale ed economica. Lo scenario che si profila non è solo quello di una perdita di autonomia amministrativa del territorio, ma soprattutto quello di un grave disagio per i cittadini, che nella quotidianità non potranno più fare conto su molti e importanti servizi, che inevitabilmente verranno trasferiti. La presenza in Parlamento di un rappresentante del Lodigiano esperto, capace e saldamente calato nella realtà locale come Lorenzo Guerini costituisce senz’altro un elemento positivo ed un valore aggiunto a sostegno delle istanze del territorio, così come esperienze come quella degli Stati Generali dimostrano la capacità ed il desiderio della società civile di portare un serio contributo allo sforzo di progettare il futuro della nostra comunità. Al fianco di questi ed altri elementi, la Sua analisi è però quella che ha colto il punto centrale della questione, sottolineando la necessità che la città capoluogo sappia consolidare e ulteriormente rilanciare il suo ruolo di punto di riferimento per l’intero Lodigiano, compattando il sistema istituzionale del territorio, facendo sintesi di esigenze e proposte e dando l’esempio con la promozione di iniziative coraggiose e progetti innovativi. Credo che a questo proposito il primo terreno su cui giocare questo rinnovato protagonismo di Lodi debba essere quello dello sviluppo economico, del sostegno alle imprese e della creazione di opportunità di lavoro, valorizzando il rapporto tra le attività produttive dei vari settori (industria, artigianato, agricoltura, commercio, servizi) e l’identità territoriale. Lavoro ed impresa devono essere (in simbiosi tra loro) i temi prioritari, dal momento che senza lavoro non possono esserci coesione sociale, benessere, spazi per la solidarietà nei confronti di chi ha bisogno di aiuto: in una parola, non può esserci futuro. E senza impresa, non può esserci lavoro. Ecco perché, se i lodigiani mi riterranno degno della loro fiducia, da sindaco punterò immediatamente su due iniziative: la prima è la realizzazione (all’interno del completamento del polo universitario e della ricerca) del Parco Industriale agroalimentare, capace di portare a Lodi e a beneficio dell’intero Lodigiano investimenti, produzione ed occupazione; la seconda, è l’estensione a quante più realtà possibile del “modello ICR” (l’industria cosmetica di cui il Comune di Lodi sta agevolando l’ampliamento, consentendo un risparmio di 1,1 milioni di euro che permetterà anche di stabilizzare centinaia di posti di lavoro), individuando sgravi e semplificazioni che aiutino a realizzare i progetti di crescita di imprenditori coraggiosi e con la voglia di lanciare sfide, che nella nostra realtà non mancano.Grazie per lo spazio,

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