Caro Direttore, mi permetto di scriverLe per condividere con Lei e con i Suoi lettori alcune considerazioni su un intervento che è destinato, a breve, a veder pesantemente interessato anche il nostro territorio. Intervento infrastrutturale che non è di competenza della Provincia, ma delle istituzioni superiori.Parlo della realizzazione della quarta corsia dell’Autostrada del Sole nel tratto tra il raccordo di Lodi e la barriere di Milano Sud a Melegnano, progetto che circa un mese fa ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente l’ultima autorizzazione sostanziale: la Vas, Valutazione ambientale strategica, che al di là di alcune prescrizioni al proponente - il gestore privato dell’A1 - dà il definitivo via libera ai cantieri. Devo confessare le mie perplessità nei confronti di quest’opera, per varie ragioni. A cominciare dalla sua utilità: non sono un esperto di viabilità e flussi di traffico, è vero, ma sono un utilizzatore praticamente quotidiano del tratto autostradale in questione, uno dei tanti ‘pendolari’ che per lavoro devono raggiungere Milano e le sue tangenziali. La quarta corsia riguarderebbe solo 16.5 chilometri che congiungono i due caselli, senza ulteriori raccordi o collegamenti in mezzo, a parte l’area di servizio all’altezza di San Zenone al Lambro. Che io mi ricordi, salvo in occasioni di incidenti o di cantieri, non si sono mai verificati problemi alla circolazione in quel tratto neppure negli orari di punta, in una direzione o nell’altra. E nel caso citato di incidenti, non sono convinto che la presenza della quarta corsia - che in condizioni normali indurrebbe a una maggiore velocità chi già oggi non rispetta il limite - possa agevolare più di tanto lo smaltimento delle code, soprattutto se, come spesso accade, gli scontri finiscono per interessare in un modo o nell’altro i veicoli pesanti. Inoltre, a monte e a valle dell’intervento, resterebbero da un lato la strozzatura della stessa autostrada, che tornerebbe a tre corsie, e dall’altro delle tangenziali milanesi, quelle sì sempre intasate. Non vedo allora l’urgenza di un allargamento della sede stradale a otto corsie complessive in un così breve tratto, che comporterebbe l’ennesimo consumo di suolo lodigiano. Gli studi effettuati sulla provincia dal Centro Ricerche sul Consumo di Suolo hanno già chiaramente mostrato come il 78% dell’utilizzo del nostro territorio, ovvero la stragrande maggioranza, è riferito al soddisfacimento di una domanda anche sovralocale legata alle grandi infrastrutturazioni, come il rafforzamento del corridoio costituito da Tav e A1, che ha già determinato negli anni una progressiva copertura di superfici in precedenza agricole. La sola ferrovia ad alta velocità si è mangiata nel Lodigiano 265 ettari di terreno, proprio negli stessi comuni che ora verrebbero interessati dalla quarta corsia. Solo che l’alta velocità è stata un’opera utile, l’allargamento dell’A1, ripeto, non mi pare oggi una priorità, di fronte ad altre situazioni infrastrutturali più problematiche, come - pensando solo alla nostra area - la tangenziale di Casalpusterlengo che libererebbe il traffico tra il nord e il sud del Paese di una ingombrante strozzatura urbana e dei suoi semafori. E che, guarda caso, costerebbe più o meno proprio la cifra della quarta corsia: 150 milioni di euro. Mi si obietterà che nel caso dell’A1 i soldi li mette il privato. Vero. Ma finiranno con l’essere comunque pagati dagli utenti-cittadini attraverso il più recente - o i prossimi - aumenti delle tariffe. O attraverso disagi alla circolazione per i cantieri e la posa di nuovi viadotti e allacciamenti alla viabilità secondaria che insiste sulle strade di competenza della Provincia e dei Comuni, anche in questo caso con costi ulteriori che, direttamente o meno, ricadrebbero sulla collettività.Probabilmente chi ne ha la competenza dovrebbe dedicarsi a una diversa programmazione nell’uso del territorio che risponda davvero a criteri di necessità e sulla quale agli enti locali dovrebbe essere richiesto un contributo sostanziale di analisi e confronto, che non si limiti a generici pareri. Cordiali saluti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA