Domenica scorsa, mentre a Madrid si chiudeva la Giornata Mondiale della Gioventù, alla presenza di Sua Santità Papa Benedetto XVI, a Rimini si apriva la trentaduesima edizione del Meeting: un ideale passaggio di consegne tra solidarietà e sussidiarietà si sostituiscano all’egoismo e alla violenza che ancora oggi imperano. Un mondo probabilmente ancora lontano dalla sua realizzazione, ma per il quale è necessario lavorare con impegno e fiducia, giorno dopo giorno. Ecco, il Meeting di Rimini rappresenta una volta di più il “tavolo di lavoro” intorno al quale identità diverse, radici spesso lontane, programmi differenti possono trovare un momento di confronto e, frequentemente, di sintesi; un appuntamento in cui pianificare, progettare insieme quell’esistenza che diventa una immensa certezza, come recita il titolo di quest’anno della più grande manifestazione culturale d’Europa e forse del mondo... di questo mondo che cambia e che, una volta di più, proprio intorno al “nostro” Mediterraneo sta conoscendo gli stravolgimenti più forti.
Come già in altre epoche della storia, è qui, dove si affacciano Asia, Africa ed Europa, con le loro sensibilità differenti, le loro fedi, ma anche le loro tensioni, qui dove è nata la cultura dell’uomo, che si misura meglio e prima che altrove il cambiamento, spesso traumatico. Qui dove la diseguaglianza degli stili di vita ha segnato in maniera netta le vicende di popoli geograficamente così vicini, si sente più che altrove il dovere del rispetto degli altri, della solidarietà. I destini di chi si affaccia sul Mare Nostrum sono interdipendenti da sempre. Anche oggi. Ecco perché il Meeting si interrogherà sulla convivenza tra il mondo arabo e quello occidentale ed ebraico. Ecco perché si parlerà della necessità di un incontro tra poli fin qui opposti, ma anche tra un mondo ricco con sempre meno certezze e uno povero che aspira a difendere i propri diritti. Ecco perché si approfondiranno le ragioni della “primavera araba” che ha travolto un panorama che sembrava immutabile solo fino a qualche mese fa e nel contempo si parlerà della crisi economica europea e americana, non meno travolgente, e che ha sconvolto un equilibrio fondato sulla finanza che pareva irresistibile a ogni urto.
Aspetti di una realtà intorno a cui è necessario interrogarsi, per capirne le motivazioni più profonde, per ragionare inoltre su come l’esperienza personale di ognuno si possa coniugare con realtà solo in apparenza tanto grandi e lontane.
Ma il Meeting quest’anno rende omaggio anche ai 150 anni dell’unità d’Italia, un Paese costruito prima di tutto da una grande realtà di popolo, consapevole di un destino comune al di là di qualsivoglia differenza; un Paese nato dal basso, così come dal basso bisognerebbe guardare i molti problemi che oggi attanagliano la nostra penisola. Non è un caso che i 150 anni d’Italia diventino nella rievocazione del Meeting 150 anni di sussidiarietà, dove l’aspirazione comune all’unità ha comunque e sempre rispettato la pluralità delle idee, dei territori, delle tradizioni. E alle tradizioni e alle culture è dedicata anche la parte più conviviale del Meeting, che non è solo approfondimento ma pure festa, gioia, partecipazione popolare, come è accaduto domenica sera in piazza Cavour a Rimini, dove l’unità d’Italia è stata rivissuta attraverso tarantelle, poesie, canti di ogni regione, dal Nord al Sud del Paese. In tanti hanno affollato il cuore della città romagnola per applaudire Ambrogio Sparagna e i suoi musicisti, i più grandi interpreti viventi della musica popolare italiana.
E’ in questo clima di festa che rivolgo a tutti i lodigiani l’invito a un incontro riminese voluto dall’associazione Sussidiarietà è Libertà, che nella nostra provincia già da qualche mese prova a costruire una “rete della politica” virtuosa, solidale, propositiva. Vi aspettiamo tutti al Meeting domani, venerdì 26 agosto, alle ore 11 (appuntamento davanti all’ingresso Sud) per una visita guidata che intende essere anche l’occasione per ripercorrere la storia di 32 anni di impegno per “l’amicizia e la pace fra i popoli”. In quell’occasione celebreremo uno speciale legame fra Lodigiano e Meeting, nel segno della cultura. Era qui a Rimini lo scorso anno la mostra “Cor Magis. Il cuore, l’opera, il bene di tutti” sugli affreschi del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti che si trovano nel Palazzo Pubblico di Siena; mostra che nei prossimi mesi Sussidiarietà è Libertà proporrà a Lodi. Mentre venerdì avremo l’occasione di apprezzare una seconda straordinaria esposizione voluta dalla Compagnia delle Opere, dedicata a un altro tesoro senese, quello rappresentato dagli affreschi del Pellegrino dell’Ospedale di Santa Maria della Scala, nato appunto nel XII secolo come luogo di accoglienza dei pellegrini, quegli stessi che in viaggio sulla Francigena attraversavano il Lodigiano.
Parteciperemo poi a incontri importanti con le più alte personalità dello Stato e di Paesi esteri, saremo insomma protagonisti di quell’aria di cambiamento e di progettualità che pervade il Meeting e che circonda la nostra stessa esistenza.
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