Si sta avviando alla conclusione un altro anno scolastico, molte le novità introdotte ma alla fine la solita storia. Il 2013 sarà ricordato per l’introduzione della pagella digitale provvedimento che porterà indubbiamente a risparmiare lo stato, ma che qualche problema lo crea alle famiglie. Esistono ancora infatti numerose famiglie che non sono dotate di un computer, o che non hanno un collegamento internet e i siti predisposti per il collegamento on line non garantiscono sempre un accesso con la connettività mobile. Gradualmente tutte le comunicazioni tra famiglia ed istituzione scolastica dovranno divenire informatizzate, ma sarebbe un madornale errore se la Scuola ritenesse di aver adempiuto al proprio compito per la pubblicazioni di avvisi e comunicati semplicemente pubblicandoli sulla bacheca ondine. In un periodo di forte recessione e di crisi le famiglie con problemi lavorativi non potranno permettersi di mantenere il superfluo e le connessioni internet o gli accessori di ultima generazione non rientrano propriamente nelle spese che chi è senza lavoro intende mantenere. C’è un incremento nell’utilizzo delle tecnologie informatiche (per la maggior parte di tipo mobile)! Ben venga ma non si possono creare differenze tra i genitori o peggio ancora tra gli alunni (quelli informatizzati e all’avanguardia a discapito di chi internet non lo conosce). La soluzione? La più banale in assoluto. Ritornare alla comunicazione scritta sul diario. Spese minime per lo stato (la comunicazione ai propri insegnanti) e la perdita di 2 minuti in classe.Che bella sarebbe una istituzione scolastica che rispettasse i genitori, pur negli adempimenti di legge previsti, garantendo a tutti la stessa informazione. Una scuola ideale ove per rispetto alle famiglie che hanno più figli i colloqui individuali o le riunioni di classe di istituti diversi (elementari e medie, ad esempio), ma inseriti nello stesso Istituto comprensivo, non vengano convocate nella stessa giornata ed orario. Un Istituto ideale, ove il genitore che effettua un pagamento non sia costretto a dover passare a scuola per presentare un’autodichiarazione di aver effettivamente effettuato tale versamento (se la banca fa un versamento a mio nome sul conto messo a disposizione della scuola, vuol dire che ho pagato). Una Dirigenza che riconosca meriti e professionalità dei propri insegnanti e degli alunni impegnati in iniziative a cui partecipano orgogliosi di ben rappresentare la propria Istituzione Scolastica, non solo attribuendo commenti a seguito dei risultati ma preventivamente informandosi sulle iniziative, informando i genitori e perchè no, andando a vedere cosa fanno questi bambini in classe per prepararsi a questi momenti che fanno parte della didattica scolastica. Una Direzione che sia presente anche nei momenti conviviali e nelle iniziative di fine anno, perchè le assenze si notano anche senza la lettura di cenni di saluti che si ripetono di anno in anno e di manifestazione in manifestazione. Ma con rammarico a fine anno dobbiamo prendere atto che non è l’Istituto ideale di cui stiamo parlando, ma un utopia. Utopia che nessuno tra genitori, insegnanti, dirigenti ed Uffici Scolastici Provinciali e Regionali vogliono realizzare.
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