Il personaggio che si festeggia, sulla riva del fiume Adda, questa sera sabato 1 giugno alle ore 21, è la Madonnina del mese di maggio.Uno sciame di fedeli si riversa sull’argine, tra le querce, dove un pesce, vegeto e vivo, viene liberato e travasato dall’altare da campo dove nuota in una vaschetta vitrea, al letto del placido Adda.Il Parroco celebra la cena eucaristica e la gente sta lì, con una spiritualità fluviale e con un gusto ben diverso da chi ama la montagna o cerca di arrostirsi sulle spiagge.Per fortuna sopra le teste degli astanti non c’è l’ombrello fastidioso e costoso dei fuochi d’artificio.Da ben 15 anni si ripete la tradizione del pesce che costa niente e dice tutto.È il simbolo dei cristiani, a partire dalle catacombe. È muto come un pesce ma non nel senso della reticenza, esso è invece simile a un bue muto. Bue che, paziente e laborioso, ben rappresenta la nostra popolazione che storicamente ha preso le mosse da questi luoghi tumultuosi di verde.La Madonnina, come una stilita posta in cima ad una colonnetta, guarda le acque del fiume, come a tenerle d’occhio perché non abbiano a straripare. Tutti ricordiamo, qualche anno fa, quando l’esondazione ha richiesto un intervento di imbarcazioni di salvataggio, compreso il comico episodio dei salvatori che venivano salvati dalla stessa gente soccorsa.Quest’anno la primavera è stata così piovosa che, si dice, la Madonnina guardi verso l’alto per contenere le precipitazioni così severe verso le coltivazioni in corso. Viene meno anche la nuvolaglia del polline dei pioppi che, con i suoi fiocchi abnormi, sembra una nevicata assurda, ora verticale ora liberamente volante come gli astronauti quando perdono la forza di gravità. Si odono i canti religiosi che, nella notte, hanno un senso più accorato e profondo. Il pesce, liberato nelle acque fluviali, come una specie di marameo a tutta la bruttura del tempo che viviamo, va a godersi un futuro di cristianità che il buon papa Francesco sembra indicare con pacato vigore.
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