ZELO Danni all’auto e benzina sulla porta, un 58enne sotto processo per stalking

La querela è arrivata da una donna di 50 anni: gli episodi si sono verificati nell’autunno del 2022

Un imprenditore 58enne di Mediglia è sotto processo a Lodi per le accuse di stalking e danneggiamento, a querelarlo nell’autunno del 2022 era stata una cinquantenne di Zelo Buon Persico, che aveva chiesto aiuto ai carabinieri, e al centro antiviolenza “La Metà di niente” di Lodi, dopo l’ennesimo episodio inquietante: qualcuno le aveva cosparso l’esterno della porta di casa, nel centro del paese, con della benzina, e probabilmente aveva anche cercato di appiccare il fuoco facendo esplodere dei petardi poco lontano. L’uomo ha deciso di affrontare il processo, senza ricorrere a riti alternativi, e intende prendere la parola per chiarire i fatti. A suo carico solamente indizi, ma tanti e che la Procura ha ritenuto convergenti. Uno dei comportamenti contestati sarebbe consistito in insistenti chiamate e messaggi sullo smartphone, anche a distanza di pochi secondi l’uno dall’altro.

Poi, un giorno, la donna si era ritrovata la propria auto con dei vistosi danni alla carrozzeria, provocati da una sostanza corrosiva. In un’altra occasione, uscita di casa per andare al lavoro, non era riuscita ad aprire il veicolo e aveva scoperto che tutte le aperture erano state riempite di schiuma sigillante poliuretanica. In altre occasioni, stando alle testimonianze degli inquirenti, lei stessa aveva chiamato i carabinieri sostenendo che l’uomo che la perseguitava si aggirava sotto casa sua con una parrucca e occhiali finti. Ma non era mai stato colto in flagranza di reato. All’inizio di dicembre del 2022, la Procura aveva disposto la perquisizione dell’azienda dell’uomo, e contemporaneamente era stato fermato in auto a Zelo. Erano stati ritrovati una parrucca e occhiali finti, una tavolozza con incollata sopra una serie di petardi esplosi, e stampati pornografici simili a quelli che in un’occasione la vittima si era ritrovata nel box di casa, dopo che qualcuno l’aveva forzato. «La signora appariva molto preoccupata per tutti quegli episodi», ha ricordato uno dei militari che avevano raccolto la denuncia. In passato lei aveva collaborato con l’azienda dell’imprenditore. Verdetto a luglio.

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