Cronaca / Basso Lodigiano
Sabato 15 Luglio 2017
Abusi sulle pazienti, pena ridotta allo psichiatra di Codogno
Non ci fu alcuna violenza nei confronti di quattro pazienti, e per altre due si trattò di casi “di minore gravità”: è il verdetto pronunciato venerdì dalla prima sezione della Corte d’appello di Milano per Armando Marni, 61 anni, lo psichiatra a lungo in servizio per l’Ao di Lodi e presso il reparto psichiatrico di Codogno che in primo grado a Lodi era stato condannato a otto anni di reclusione per violenza sessuale nei confronti di sei ex pazienti, che avevano tra i 18 e i 35 anni all’epoca dei fatti contestati.
La pena così è stata ridotta a tre anni e mezzo di reclusione e anche il risarcimento provvisionale che in primo grado era di 20mila euro per ciascuna parte civile costituita è stato ridimensionato.
Oltre all’avvocato Olivo Rinaldi di Lodi, difensore del medico, anche la procura generale aveva impugnato il verdetto di primo grado, ma chiedendo un inasprimento della pena in quanto il comportamento illecito contestato al medico sarebbe stato seriale. Le indagini erano scattate nell’autunno del 2010 quando due giovani ex pazienti si erano presentate dai carabinieri di Codogno sostenendo di essere state indotte a intrecciare relazioni con il medico in un periodo nel quale avevano dei problemi. Le indagini avevano poi portato a muovere contestazioni analoghe in relazione a quanto sarebbe accaduto anche con altre ex pazienti, alcune delle quali colpite da sindromi border line o reduci da tentativi di suicidio.
Sotto accusa non il consenso delle donne agli incontri, spesso nel contesto di relazioni romantiche, ma la loro effettiva capacità o meno di prestarlo, per effetto di patologie, farmaci o per il rapporto di autorità e fiducia con lo psichiatra.
«A mio avviso al dipendente pubblico è chiesta assoluta probità e uno psichiatra non dovrebbe indurre nei pazienti dipendenza, ma sviluppare autonomia e indipendenza», osserva l’avvocato Paolo Sorlini di San Donato Milanese, uno dei legali di parte civile. Motivazioni tra 90 giorni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA