Baby sitter pedofilo ai domiciliari

Il 45enne R.C., tratto in arresto dai carabinieri della compagnia di Codogno il 15 agosto scorso per molestie sessuali nei confronti di tre fratellini di 8, 6 e 4 anni, è tornato a casa: nei giorni scorsi l’uomo, accusato di pedofilia, è stato scarcerato e ammesso ai domiciliari nella sua abitazione al villaggio San Biagio. Una decisione che ha lasciato di stucco i vicini, increduli nel vederlo rientrare dopo un mese di assenza da casa. Nato e residente in città, R.C. faceva da baby sitter ai tre piccoli da ormai tre anni, dopo che proprio una vicina lo aveva presentato alla madre, che gli aveva affidato i figli nelle ore in cui era al lavoro. La donna lavora una ditta della Bassa, si alza la mattina presto e sgobba per guadagnare 900 euro al mese, che le servono a mantenere da sola la famiglia. Intervistata ieri mattina a «Mattino Cinque», la donna ha raccontato di essersi rivolta al baby sitter per evitare di dare in affido i figli, come le sarebbe stato suggerito dagli assistenti sociali quando aveva chiesto loro aiuto. Naturalmente la signora non avrebbe mai immaginato che R.C. potesse approfittare dei suoi bambini. Ma sarebbe quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri e confermate dalle stesse vittime, due bambine di 6 e 4 anni e il fratellino di 8. È stata la più piccola a raccontare un giorno alla madre degli strani “giochi” che lei e i fratellini erano costretti a subire dal baby sitter, la donna si era subito precipitata a casa di R.C. per chiedere spiegazioni e ne era nato un diverbio, conclusosi con la telefonata del 45enne ai carabinieri per denunciare l’aggressione nella sua abitazione. La versione dei fatti fornita dall’uomo però aveva subito insospettito gli inquirenti, che hanno iniziato a indagare e a vedere finalmente chiaro nella vicenda. I bambini sarebbero stati oggetto di abusi sessuali da parte di R.C., che una volta raccolte le prove è finito in carcere. Proprio oggi si terrà l’incidente probatorio a Lodi e i tre fratellini saranno riascoltati in una struttura protetta, con il supporto di psicologi. Intanto R.C. si trova agli arresti domiciliari a Codogno, nel suo appartamento.

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