Corrieri della droga sulla strada Codogno-Piacenza. L’ha percorsa chissà quante volte il 24enne della Val Trebbia denunciato dalla madre ai carabinieri della compagnia di Bobbio dopo la scioccante scoperta che il figlio smerciava hascisc acquistato a Codogno. Il giovane, e come lui un coetaneo piacentino e un sudamericano di 18 anni residente in Val Tidone, sono i destinatari della misura cautelare dell’obbligo di firma richiesta dal pubblico ministero che indaga sul giro di stupefacenti tra Lodigiano e Piacentino. Nella Bassa, il centro del traffico era proprio Codogno e i pusher due ragazzi conviventi: la 24enne V.G. e il fidanzato G.P. di 26 anni. I carabinieri di Bobbio e Rivergaro hanno sorpreso lo spacciatore piacentino mentre alla guida della sua auto faceva ritorno da Codogno a casa con 11 grammi di hascisc appena acquistati dalla coppia codognina ed è partita da lì, la primavera scorsa, l’attività d’indagine che ha portato i militari a spingersi oltre confine per risalire alla principale fonte di approvvigionamento del 24enne e dei due soci in affari. La svolta arriva quando i militari incastrano la 24enne V.G. di ritorno da un viaggio a Milano dove la ragazza si è appena recata per comprare un panetto da un ettogrammo di hashish. La codognina non può nasconderlo, è pizzicata con la droga in suo possesso e viene tratta in arresto. Al convivente va meglio, nei suoi confronti scatta soltanto la denuncia. A quel punto l’operazione antidroga non si ferma e tirando i vari fili venuti al pettine, salta fuori l’altro vertice del commercio di stupefacenti: implicato nell’affare c’è anche un 18enne di Castel San Giovanni, nella sua abitazione durante un sopralluogo viene rinvenuto qualche grammo di hascisc e tutto l’occorrente per il suo confezionamento. Milano, la grande piazza dove i fidanzati codognini reperiscono la droga. Codogno, il centro di smistamento nel Lodigiano e Piacentino. La Val Tidone, il posto dove viene confezionata. Un sistema oliato e apparentemente perfetto, che è stato scardinato dal coraggio di una madre e dall’intervento dei carabinieri.
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