
Cronaca / Basso Lodigiano
Martedì 20 Maggio 2014
Battaglia legale sul ripetitore
La società H3G ha presentato un ricorso contro
il nuovo regolamento edilizio. Vorrebbe potenziare l’impianto, ma l’antenna è già troppo elevata
Nuovo regolamento edilizio comunale “sotto attacco” per le norme più restrittive sulle altezze delle antenne della telefonia mobile: la società H3G ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) e contesta le nuove disposizioni municipali.
Il Comune, dal canto suo, non arretra e a sua volta si è già affidato ad un legale, deciso a difendere fino in fondo la propria decisione.
È un contenzioso che riaccende i riflettori sul tema sempre attuale della presenza degli impianti per la telefonia mobile insediati sul territorio: al centro del contendere, in questo caso, c’è l’antenna che la H3G ha posizionato ormai da anni nella zona limitrofa al cimitero, individuata dal Comune - assieme ad un’area al rione San Biagio - come zona idonea all’installazione di questi impianti. Proprio sulla sua antenna in zona cimitero, la H3G ha puntato nuovamente attenzione. Obiettivo: ristrutturare l’impianto. Cambiando i vecchi ripetitori, sostituiti con altri più moderni e funzionali. La richiesta di modifica è stata così inviata al Comune. Che però l’ha stoppata. Il motivo? Sta tutto nel nuovo regolamento edilizio municipale, che il Comune ha approvato da appena qualche mese: in base alle nuove disposizioni contenute nel documento, l’antenna dell’H3G risulta infatti fuori quota. La sua altezza a 37 metri oggi non è più regolamentare rispetto alle indicazioni del nuovo regolamento. Che prevede antenne ad altezza massima non oltre i 30 metri. «Proprio così - fa sapere l’assessore all’ambiente Abramo Rossi - , il vecchio regolamento edilizio permetteva a questi impianti una altezza massima di 37 metri. Da qualche mese, il Comune si è però dotato di un nuovo regolamento edilizio che ha cambiato questi parametri: sono state fatte valutazioni ambientali ad hoc, approfondimenti in merito a fattori possibili di inquinamento e si è deciso che l’altezza massima consentita oggi è di 30 metri».
Risultato: l’antenna della H3G deve abbassarsi di 7 metri. La società ha immediatamente contestato la presa di posizione del Comune ed ha presentato ricorso al Tar contro le indicazioni del nuovo regolamento edilizio del municipio. Con formale delibera di giunta, l’amministrazione comunale ha fatto però sapere di restare ferma sulla decisione messa nera su bianco nel regolamento edilizio. E dunque: altezza massima consentita 30 metri, incarico a un legale per contrastare il ricorso dell’H3G al Tar.
«Il nuovo regolamento edilizio parla chiaro ed è ovvio che per noi sono le sue disposizioni a dover essere applicate - sottolinea l’assessore Rossi - . Ecco spiegato il nostro affidarci ad un legale, che sostenga la validità della nostra posizione. Adesso aspettiamo la decisione del Tribunale amministrativo regionale, rimandando a quel verdetto qualsiasi nostra altra osservazione in merito».
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