Il Brembiolo si tinge di rosso e a Casale scatta l’allarme. Ieri mattina le acque del canale sono apparse rossastre, con sfumature fra il color mattone e il rossiccio della ruggine. Lungo il ponte, i cittadini di Zorlesco sono stati fra i primi ad osservare la marea rossa avanzare: le acque purpuree sono sgorgate da Brembio di prima mattina per raggiungere Casale verso l’ora del pranzo. A colorare le acque del Brembiolo, che da Ossago Lodigiano si estende fino a Fombio, attraversando Zorlesco, Casale, Somaglia e Codogno, è stata una perdita proveniente dall’impianto biogas di Brembio Energie, inaugurato pochi mesi fa.
«Non si tratta assolutamente di sostanze nocive o tossiche», assicura l’azienda. E a escludere danni ambientali e ripercussioni sulla fauna ittica, per il momento, è la stessa Polizia Provinciale.
Eppure sono decine le persone che per tutta la giornata di ieri non hanno fatto altro che domandarsi che cosa stesse succedendo.
Dopo le prime segnalazioni, sono subito intervenuti gli uomini della polizia provinciale, guidata dal comandante Arcangelo Miano, e i tecnici dell’Arpa, per i campionamenti. Sul posto anche i responsabili di Brembio Energie e di Bioelettra, che ieri hanno immediatamente bloccato la perdita, evitando la fuoriuscita di ulteriore materiale, per poi supervisionare per tutto il pomeriggio i controlli, collaborando con l’Arpa. A Casale anche l’ufficio ecologia è stato allertato dai cittadini e nel primo pomeriggio è stato l’assessore Giuseppe Agello a recarsi a Brembio per verificare cosa stesse accadendo. «Appena arrivato ho visto che si stavano effettuando i controlli, che il problema era stato localizzato e si era provveduto subito a evitare che la fuoriuscita si estendesse», ha spiegato Agello. «Non dovrebbe trattarsi di nulla di grave, - ha concluso - ma fino a che non ci saranno i risultati delle analisi il condizionale è d’obbligo».
Alla base dell’ondata rossa che ha investito la Bassa, ci sarebbe un «tracimamento accidentale» avvenuto all’interno dell’impianto di biogas brembiese. Si tratterrebbe di materiale assolutamente non nocivo presente all’interno dell’impianto ma che presenta un pigmento rossastro.
La centrale a biogas promossa dalla società Brembio Energie, affiancata da Bioelettra, partner tecnologico dell’iniziativa, è in grado di generare corrente elettrica per 999 chilowatt e di scaldare una serra da 14 mila metri quadrati. L’impianto inoltre è in grado di convogliare i reflui animali nei serbatoi a vantaggio del funzionamento della centrale.
«Siamo anche noi in attesa di tutti gli accertamenti, - ha spiegato il responsabile di Brembio Energie Antonio Andena, sul posto al momento dei controlli - ma non si tratta assolutamente di sostanze nocive». «Non sono agenti inquinanti, - ribadiscono i referenti di Brembio Energie e Biolettra - ma di una pigmentazione la cui componente liquida è tracimata».
Il rosso intenso della mattina si è progressivamente diluito nelle acque, che a Brembio erano già tornate al loro colore originario nel rimo pomeriggio.
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