Buste paga “false”, nei guai azienda

Maxi evasione dei contributi previdenziali, nella rete della Guardia di finanza una società operante nei subappalti di opere pubbliche, con sede nella bassa Lodigiana.

Gli investigatori delle fiamme gialle si sono mossi seguendo briciole di tracce elettroniche conservate nei computer aziendali che sono diventate la causa della contestazione di pesanti sanzioni, relative a significative violazioni fiscali e alla normativa sul lavoro.

Infatti, di là dall’individuazione d’alcune violazioni tributarie relative a circa 300.000 euro di IVA dovuta e ad altri 300.000 euro di costi fiscalmente indeducibili, è stato accertato che l’impresa aveva l’abitudine di “risparmiare” sui contributi previdenziali da versare a favore di 39 dei propri operai che, con l’utilizzo di camion e pale meccaniche, operavano sui diversi cantieri.

Il sistema è però stato scoperto grazie all’analisi dei dati informatici e perciò il quarantacinquenne rappresentante legale dell’azienda è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Lodi per avere emesso e nel tempo consegnato ai propri operai, 749 buste paga parzialmente “false”. Rischia, per questo solo fatto, una sanzione penale che prevede la reclusione da un anno e sei mesi fino a 6 anni, pena che è applicabile a chi emette documenti falsi al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte.

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