A Milano e Lodi i campi di pomodoro rischiano l’abbandono. E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti provinciale dopo l’accordo sul prezzo siglato a Bologna tra le associazioni dei produttori e quelle degli industriali.
«E’ inaccettabile – commenta Carlo Franciosi, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza -, il prezzo è troppo basso: così non si coprono nemmeno le spese e non si può resistere se si lavora in perdita». L’intesa prevede che vengano pagati 84 euro a tonnellata (contro gli 88 euro del 2011), con un’ulteriore possibile penalizzazione del 5 per cento sul prezzo in base alla griglia di qualità, relativa al grado zuccherino e alle caratteristiche organolettiche.
A queste condizioni – spiega la Coldiretti – gli agricoltori non solo non guadagnano, ma non riescono a rientrare dai costi di produzione sempre più elevati. Per coltivare un ettaro di pomodoro servono circa 7.500 euro, ma con quest’accordo i produttori riuscirebbero a recuperare in media 5.600 euro, perdendo così il 28 per cento del capitale investito. Per molti, l’unica soluzione, è abbandonare questa coltivazione.
La Coldiretti regionale ha stimato che in Lombardia si potrebbero perdere dal 10 al 20 per cento dei terreni, ma il dato preciso e definitivo si avrà solo dopo la firma dei contratti. Nel 2011, secondo l’ Istat, tra Milano, Lodi, Monza e Brianza sono stati coltivati circa 490 ettari tra pomodoro e pomodoro da industria, concentrati per la maggior parte nel lodigiano. La produzione totale è stata di 375mila quintali.
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