
Cronaca / Basso Lodigiano
Giovedì 05 Marzo 2015
Carnitalia è già pronta a rinascere
Entro l’estate sarà abbattuto lo scheletro carbonizzato dell’impianto, ma l’azienda pensa al suo futuro
Carnitalia già pronta a ripartire. L’industria di macellazione della carne di Ospedaletto, andata a fuoco la notte del 20 febbraio scorso, rinascerà sullo stesso sito produttivo. È la promessa di Luigi Bracchi, uno dei tre fratelli titolari dell’azienda di cui sono rimaste solo le “ossa”. «Per il momento la ricostruzione è ferma, perché ci sono ancora i sigilli della magistratura per cui non possiamo fare niente - spiega l’imprenditore, originario di Orio Litta -. Non appena ci sarà il dissequestro cominceranno la pulizia del cantiere e lo smantellamento. Si tenga conto che dall’ordine di smantellare ci vorranno 10 settimane perché l’intervento venga concluso. Bisognerà provvedere allo smaltimento dei rifiuti per categoria: cemento, ferro, e così via. Andranno divisi i materiali nocivi, quelli industriali, eccetera». Intanto è stata scongiurata la cassa integrazione per i lavoratori. I dipendenti diretti dell’azienda e alcuni soci della cooperativa Di.ca che si occupava del sezionamento carni, ogni mattina prendono il pulmino messo a disposizione dalla proprietà per raggiungere la piattaforma di Settala dove avviene lo smistamento della carne in arrivo sui camion. I macellai che non sono stati riassorbiti, invece, hanno trovato un impiego altrove: nel Lodigiano, Piacentino, Bresciano e Bergamasco. Quanto agli impiegati non hanno mai interrotto l’attività d’ufficio.
Intanto è stata scongiurata la cassa integrazione per i lavoratori
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