Casa del Giovane, tutto pronto per gli studenti del Calamandrei trasferiti a Casalpusterlengo

Prima campanella Terminato il trasloco per poter ospitare i ragazzi dell’istituto superiore di Codogno

Le bandiere dell’Italia e dell’Unione Europea sventolano insieme a quella del Vaticano sopra l’ingresso dell’oratorio Casa del Giovane in via Battisti a Casale, che da dopodomani ospiterà l’istituto di scuola superiore Calamandrei di Codogno, costretto a lasciare la propria sede per via dei lavori di ristrutturazione dell’edificio: «Siamo pronti a partire – assicura la preside Antonia Rizzi -. Il trasloco è stato ultimato, gli arredi, gli strumenti e la documentazione sono stati portati da Codogno a Casale ed è stato allestito un laboratorio d’informatica con una trentina di postazioni, oltre ai trenta computer portatili che verranno spostati nelle classi all’occorrenza». La popolazione studentesca del Calamandrei conta 350 alunni. Di questi, 120 risiedono a Codogno e per loro, come per chi vive nei comuni limitrofi e dovrà recarsi a Codogno e da qui prendere il treno per raggiungere Casale, la Provincia di Lodi ha garantito la copertura dei costi della tratta ferroviaria. Una disponibilità che va incontro alle famiglie, altrimenti costrette a sopportare maggiori spese per il trasporto scolastico. Fermo restando che la soluzione viabilistica, che punta sull’opzione treni, dovrà superare la prova dei fatti. Il suono della prima campanella è fissato per giovedì 12 settembre alle ore 8. «Per il momento l’ingresso sarà dalla parte anteriore, anche perché gli ingressi all’’inizio saranno sfasati. Alcune classi entreranno prima e altre dopo, come del resto si è sempre fatto – prosegue la dirigente scolastica Rizzi -. La fermata del bus è ancora allo studio, partendo dal presupposto che per i trasporti è stata fatta una proiezione sulla base dei flussi, ma ovviamente raccoglieremo le segnalazioni degli studenti e delle famiglie per potenziare eventualmente le linee o cambiare qualcosa. La prova di realtà sarà la prima settimana di scuola». Che Rizzi affronta con ottimismo: «C’è stata la collaborazione a 360° di tutte le persone, per un’impresa abbastanza inedita: garantire la continuità in un contesto bello e accogliente – conclude Rizzi -. Il personale Ata si è attivato per questo intervento straordinario e anche la Parrocchia e i volontari dell’oratorio sono stati tutti accoglienti, il che mi fa pensare a una collaborazione proficua». Il fatto che la Casa del Giovane in passato sia stata una scuola è stato d’aiuto. E nella nuova veste è stato ricavato anche un bar.

© RIPRODUZIONE RISERVATA