Cronaca / Basso Lodigiano
Mercoledì 24 Aprile 2024
CASALE Siria, la guerra dimenticata al centro
Questa sera, padre Bahjat ai Cappuccini, per l’incontro promosso dai Lavoratori credenti
Ad Aleppo, in Siria, le famiglie stanno vivendo un calvario senza fine. La guerra e il terremoto hanno infatti devastato la popolazione su cui i riflettori dei mass media, concentrati ora quasi esclusivamente sul conflitto medio orientale e in Ucraina, si sono spenti. La speranza però resta accesa e questo anche grazie al supporto spirituale che la Chiesa offre. Questa sera (mercoledì 24 aprile) alle 20.45 all’auditorium Padre Carlo d’Abbiategrasso, presso la parrocchia dei Cappuccini di Casalpusterlengo (piazza Cappuccini), a raccontare le condizioni di questa comunità siriana sarà padre Bahjat Elia Karakach, parroco della parrocchia latina dei Francescani di Aleppo, città teatro di guerra, devastata dal terremoto nel 2023.
L’incontro è organizzato dai Lavoratori Credenti la cui sede si trova a San Martino Pizzolano insieme a tutto il vicariato di Casalpusterlengo, con il particolare supporto della parrocchia dei Cappuccini. La serata sarà l’occasione per conoscere il dramma della popolazione di Aleppo a cui la parrocchia francescana di padre Bahjat assicura 1.200-1.500 pasti ogni giorno, destinati alle famiglie più povere. Non a caso l’appuntamento di questa sera a Casale è stato battezzato “Nutrire la speranza di Aleppo”. Con la preghiera prima di ogni cosa, ma anche con aiuti concreti.
«Collaboriamo con questa parrocchia di Aleppo da diversi anni, era ancora tra noi don Peppino Barbesta (compianto fondatore e guida dei Lavoratori Credenti, ndr.) – spiega Mario Uccellini, referente dei Lavoratori Credenti -; padre Bahjat è il nuovo parroco, sono circa due anni che guida la comunità ed è per lui la prima volta nel Lodigiano, ci sarà finalmente occasione di conoscersi personalmente: invito tutti a partecipare perché c’è la possibilità di conoscere la situazione da chi vive e opera in quelle terre e per sostenere insieme la speranza di Aleppo».
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