Cronaca / Basso Lodigiano
Mercoledì 21 Aprile 2021
CASELLE LANDI Salma nel Po, la mamma riconosce Stefano Barilli
La donna ha identificato alcune cicatrici sul corpo e i vestiti del figlio
Carlo Catena
La Procura della Repubblica di Lodi aveva organizzato tutto per evitare alla donna un momento straziante, ma alla fine Natascia Brescia, la mamma del 23enne piacentino Stefano Barilli, ieri ha preteso di vedere il corpo ritrovato sabato nel Po incastrato nei salici alle Punte di Caselle Landi, e ha riconosciuto alcune cicatrici e anche i vestiti del suo figlio scomparso l’8 febbraio. La donna, attraverso un legale, ha anche incaricato un anatomopatologo che esaminerà gli atti dell’autopsia, eseguita ieri mattina presso il Dipartimento di medicina legale di Pavia. Sono stati prelevati alcuni tessuti per l’esame del Dna, affidato dal pm di Lodi Sara Zinone a un genetista, per il raffronto con materiale repertato su oggetti personali di Stefano e se necessario con campioni richiesti ai parenti.
«La lunga permanenza in acqua non ha consentito di accertare se la morte sia stata per annegamento - spiega il procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro -, ma questo potranno indicarcelo alcuni tessuti. Per il resto l’anticipazione dell’autopsia, che sarà depositata a tempo debito, così come servirà tempo anche per il Dna, ha confermato i primi rilievi effettuati sul posto: la mancanza del capo, ad esempio, appare compatibile con il trascinamento della salma contro ostacoli per effetto della corrente».
Per ora restano aperti due fascicoli: quello della scomparsa di Barilli in Procura a Piacenza e quello di un suicidio senza responsabilità di terzi per il corpo «da identificare» a Lodi. Se verrà confermato che è Barilli, come indica la carta d’identità trovata in una busta sigillata addosso alla salma, assieme a un messaggio di addio che dice «nessuno mi ha costretto», la prima ipotesi è che gli atti passino da Lodi a Piacenza, dove Stefano, pur essendo un nuotatore agonista, si ritiene si fosse gettato nel Po. Sullo sfondo scenari anche preoccupanti di cui si è parlato durante le ricerche: dai corsi per migliorare se stesso in Germania e a Zurigo fino a letture sui poteri della mente.
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