Cronaca / Basso Lodigiano
Giovedì 25 Febbraio 2021
Caso Zamperoni, indagini chiuse a New York. L’imputata sospettata di altri quattro omicidi
Alla sbarra per lo chef avvelenato nell’agosto del 2019 anche l’ex fidanzato della donna, secondo gli inquirenti potrebbero confessare e patteggiare
Anche in America la giustizia ha i suoi tempi: solo dopo l’arresto due settimane fa del suo ex fidanzato e presunto complice, la pregiudicata 42enne Angelina Barini ieri a New York è stata formalmente incriminata di aver avvelenato mortalmente con ghb e fentanyl, uno stupefacente e un oppioide, lo chef 33enne di Zorlesco Andrea Zamperoni, mescolando di nascosto le sostanze in un coktail. Sul suo coinvolgimento nella morte per avvelenamento, in un motel del Queens, del capo cuoco del ristorante Cipriani Dolci di New York non c’erano grossi dubbi, dato che nell’agosto del 2019, quattro giorni dopo che Zamperoni era stato dato per scomparso, la donna era stata trovata nella camera con la salma nascosta sotto la biancheria e con una sega elettrica e della candeggina. Ma le indagini del Nypd, dell’Homeland Security e dell’Fbi non si sono concluse fino all’arresto, due settimane fa di Leslie Lescano, 44 anni. Il quale avrebbe fornito ulteriori particolari della vicenda. Spiegando che, mentre Zamperoni veniva avvelenato, dopo essere stato attirato nell’hotel, lui era nascosto nel bagno della camera e che quando era uscito, il cuoco italiano era già esanime a terra. E la donna gli aveva passato la carta di credito di Zamperoni per mandarlo a comperare qualcosa da mangiare e le sigarette. Contestualmente all’arresto sono emersi anche alcuni messaggi che la donna aveva mandato a Lescano chiedendogli aiuto per la serata («ho un’opportunità di fare soldi questa sera e ti pagherò per quello che farai», aveva scritto al fidanzato) e altri che nei giorni successivi, con lo chef già morto, la vedono disperatamente cercare un furgone in prestito. Mentre le tv americane mandavano in onda la foto di Zamperoni come scomparso.
Nell’udienza, che il giudice della corte federale di Brooklyn Brian Cogan ha celebrato ieri alle 18.30 ore italiane in videoconferenza, è comparso anche Lescano, e anche lui formalmente si è detto non colpevole. Ma dall’ufficio della procura trapela che sono state anche avviate trattative “promettenti” per una piena confessione e un patteggiamento. Barini è già chiamata a rispondere anche per altri due uomini morti avvelenati da miscele di oppioidi e stupefacenti, sempre nell’estate del 2019, ma gli investigatori hanno forti sospetti per un quarto caso e indizi che la ricondurrebbero pure a un quinto. Secondo gli inquirenti il modus operandi era sempre il medesimo: gli uomini venivano sedotti dalla Barini e convinti a bere qualcosa con lei in camere d’albergo o nella propria abitazione, e venivano poi ritrovati morti e senza portafogli. Gli inquirenti sperano di chiudere l’indagine con una confessione, altrimenti si aprirà il processo.
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