La provincia di Lodi apre la prossima conferenza dei servizi sulla centrale idroelettrica di Castelnuovo a tutti i Comuni ed enti coinvolti dal progetto. L’amministrazione provinciale di Lodi ha deciso di allargare il più possibile la partecipazione di Comuni, Consorzi di bonifica e Associazioni di categoria degli agricoltori all’iter decisionale. Infatti, anche se la normativa non lo prevede e non obbliga la Provincia ad estendere ad altri enti la possibilità di partecipazione alla Conferenza di servizi sull’impianto previsto a Castelnuovo, che in teoria dovrebbe essere riservata alle amministrazioni, alle agenzie regionali e alle strutture più strettamente connesse alle autorizzazioni amministrative, l’Amministrazione Foroni ha deciso di applicare anche su questa materia così delicata il massimo principio di trasparenza e condivisione.
Nella seduta di ieri sera, giovedì 14 febbraio 2014, la Giunta provinciale ha adottato una delibera che fissa i criteri per l’estensione della Conferenza dei servizi sulla centrale idroelettrica proposta dalla società Vis Srl a tutti quegli enti locali e soggetti che rappresentano interessi diffusi sui quali potrebbe incidere il nuovo impianto e che facciano per tempo richiesta di adesione alla Provincia. La norma che disciplina le procedure autorizzative in Conferenza dei servizi non assegna a questi soggetti alcun potere decisionale, che resta in capo ai tecnici.
In occasione della conferenza dei capigruppo della Provincia di Lodi di giovedì 14 febbraio, Mauro Soldati, per il Gruppo PD, ha presentato la richiesta per la convocazione di un consiglio provinciale straordinario, dedicato alla possibile costruzione di una centrale idroelettrica in corrispondenza dell’ultimo salto dell’Adda, prima della confluenza nel Po.
Nella richiesta si sottolinea che pur nella consapevolezza che l’iter amministrativo sia in corso, si ritiene opportuno che al Consiglio Provinciale venga illustrato il progetto e che vengano posti in evidenza, per favorire la comprensione dell’intervento, gli elementi positivi e/o negativi ad oggi conosciuti dall’Amministrazione Provinciale, nonché l’illustrazione dell’iter amministrativo, dei soggetti chiamati ad esprimersi, del tipo di parere richiesto ad ognuno e di fornire una previsione, per quanto suscettibile di modifiche, dei tempi entro i quali l’iter autorizzativo dovrebbe chiudersi, concedendo o negando l’autorizzazione.
Con tale richiesta il Gruppo PD riteneva che la conoscenza di tali elementi fosse utile per fornire al Consiglio Provinciale la possibilità di un’efficace discussione di merito e all’Amministrazione Provinciale di raccogliere indicazioni per l’avvio di un serio confronto sull’opera sopracitata.
La maggioranza ha ritenuto che non vi fossero le motivazioni reali per un consiglio straordinario, sostenendo tuttavia la necessità di un confronto, da avviare nelle commissioni competenti e rendendosi disponibile a parlarne più avanti anche in consiglio provinciale.
Dopo la sollecitazione fatta nel corso dell’ultimo consiglio provinciale” dichiara Mauro Soldati, segretario Provinciale PD del Lodigiano “abbiamo formalmente avanzato la richiesta di un consiglio straordinario. La proposta non è stata accettata, ma almeno, dopo due anni di colpevole silenzio, qualcosa si è messo in moto”.
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