Cronaca / Basso Lodigiano
Lunedì 30 Maggio 2011
Ceva, gas infiammabile nel magazzino
Chiesta l’autorizzazione per un deposito da trecento tonnellate
Un deposito di gas tecnici industriali da 300 tonnellate nell’area Seliport sulla strada Codognese, in territorio di Somaglia ma a due passi da Casale.
È la richiesta avanzata agli enti locali dalla società Ceva Logistics che intende stoccare quei quantitativi di prodotto per conto di un proprio cliente operante nel settore della cosmesi. Proprio la quantità dei gas stoccati è tale da rendere l’attività “soggetta a rischio di incidenti rilevanti” e in quanto tale ricadente nelle prescrizioni della cosiddetta direttiva Seveso II per gli insediamenti pericolosi.
La pratica avviata da Ceva Logistics presso lo sportello unico di Casalpusterlengo ha già portato a una prima sessione di conferenza di servizi martedì scorso, conclusasi con un rinvio. Alla conferenza erano invitati i tecnici della società, gli amministratori di Somaglia, i tecnici della provincia di Lodi, Arpa e vigili del fuoco, oltreché i tecnici dello sportello unico di Casale.
La ditta logistica ha un suo ampio insediamento nell’area Seliport sulla strada codognese, diversi magazzini di deposito merci per i suoi clienti. Ora vuole insediare un ulteriore deposito da 1.500 metri quadrati per lo stoccaggio di gas tecnico, ovvero gas industriali utilizzati negli spray e nei profumi. L’operazione è condotta per conto di un importante cliente della Ceva del settore della cosmetica. Il quantitativo massimo che Ceva vuole stoccare è di 300 tonnellate, oltre la soglia di 200 tonnellate prevista dalla Regione Lombardia come soglia di rischio per cui l’attività ricade sotto la direttiva Seveso II.
«Ma non si tratta di un deposito di materiale tossico-nocivo, sono i gas utilizzati nei profumi - spiega il sindaco di Somaglia Giuseppe Medaglia -. Per quanto ci è stato spiegato dalla società, ricadere nella dicitura di attività soggetta a rischio di incidenti rilevanti è un dato tecnico dovuto al quantitativo che viene stoccato e alla normativa regionale. In altre regioni la soglia è molto più alta, in Lombardia è a 200 tonnellate. Dal nostro punto di vista siamo molto tranquilli, anche perché la pratica è appena iniziata. Ora è stata appena aperta la procedura, ma poi ci sarà da affrontare anche l’aspetto urbanistico per cui avremo la massima condivisione nelle commissioni e sui tavoli preposti».
Infatti il piano di governo del territorio di Somaglia esclude la possibilità di insediare ditte che ricadono in direttiva Seveso sugli impianti a rischio incidente rilevante, e pertanto sarà eventualmente necessario una variante.
«Si tratta di un operatore che è presente da tempo e ha portato lavoro, e ora chiede di insediare un’attività che ha incidenza solo al proprio interno, senza ricadute sul territorio - afferma Medaglia -. Ci sono enti tecnici preposti al controllo, anche in fase istruttoria, che ci danno tutta la tranquillità del caso».
Anche se 300 tonnellate di gas tecnici industriali a poche centinaia di metri dalle case danno da pensare.
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