Ciak si gira il film con Riondino

La troupe diretta dal regista Gianclaudio Cappai,

che ieri ha ripreso alcune scene a Piacenza, si sposta nella Bassa: nel cast anche due bambini lodigiani

Fornace di Corno Giovine, ciak si gira. E stavolta sul serio, perché è proprio da quest’oggi (e fino al 19 aprile) che questa importante testimonianza di archeologia industriale della Bassa Lodigiana diventerà il centro delle riprese del film “Senza lasciare traccia”, opera prima del regista Gianclaudio Cappai, protagonisti gli attori Michele Riondino, Valentina Cervi, Elena Radonicich e Vitaliano Trevisan. Alloggiata in un albergo a Guardamiglio, la troupe cinematografica ieri ha girato alcune scene a Piacenza.

Da oggi - e per quattro settimane - sarà invece proprio alla Fornace di Corno, e non a caso. Perché proprio i cunicoli e le antiche architetture di legno e mattoni di una fornace dovevano fare da scenografia centrale di questo cortometraggio.

Film che narra la storia di Bruno (Michele Riondino), insegnante reduce da un’operazione per un tumore, che accompagna la moglie e restauratrice Elena (Valentina Cervi) nella cittadina dove ha avuto l’incarico di lavorare su un quadro del Cinquecento.

La donna non sa però che proprio là, da bambino, il marito, in una vecchia fornace, ha subìto un abuso. I dettagli della trama, ovviamente, sono top secret. Si sa però che il film vedrà il protagonista praticamente obbligato ad affrontare il suo passato e quelli che reputa i colpevoli di ciò che gli è successo.

Proprio la Fornace di Corno Giovine farà da sfondo a questo trauma umano. E per la valorizzazione di questo manufatto carico di storia, l’occasione si preannuncia irripetibile.

Basti pensare che per il film - prodotto dalla indipendente Hirafilm, con un budget di 578mila euro - si sta pensando ad un debutto in un festival cinematografico internazionale. Come dire: le architetture della fornace di Corno Giovine e il paesaggio della Bassa Lodigiana pronti ad uscire anche dai confini nazionali.

Tra attori, regista, costumisti, direttori della fotografia, scenografi, truccatori, macchinisti ed elettricisti, sono circa una trentina le persone che saranno impegnate nel rendere possibili le riprese alla fornace. Peraltro, il film parlerà lodigiano non solo nella location. Diverse le comparse per ruoli minori scritturate proprio in provincia, là dove alcuni lodigiani sono stati ingaggiati per aiutare la produzione nella organizzazione logistica del cortometraggio.

E sale l’attesa per conoscere finalmente l’identità dei due bambini che dovranno interpretare i protagonisti all’epoca dell’infanzia. Ancora ieri dalla Hirafilm non ci si è voluti sbilanciare, le indiscrezioni puntano però tutto sul fatto che siano proprio due bambini di Lodi (un maschio ed una femmina) ad essere stati selezionati per il film. La certezza finale? La si avrà ormai tra pochissimo: il ciak in Fornace ormai è pronto, pure il cast deve esserlo.

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