
Piazza Cairoli praticamente devastata, con almeno un centinaio di punti da «bollino rosso» tra acciottolato saltato, beole spezzate, avvallamenti insidiosi. E le limitrofe vie del centro che lanciano pesantissimi «sos», sempre per gli stessi problemi. E così è allarme anche per il selciato di via Pascoli, via Vittorio Emanuele, piazza XX Settembre, via Galilei, largo Don Nunzio Grossi, via Garibaldi nel tratto che lambisce piazza della Repubblica. Il risultato, purtroppo, è uno solo ed è sotto gli occhi di tutti: tra beole e ciottoli, la pavimentazione del centro storico di Codogno rifatta nella prima metà degli anni Duemila sta inesorabilmente cedendo. Anche in via Roma, dove beole cedute e spezzate fanno da insidioso inciampo a fianco dei pilomat o nel tratto di strada dov’è la pasticceria Cornali. E la sensazione è che si sia arrivati ad una sorta di punto di «non ritorno». Perché adesso non c’è più solo da rincorrere l’emergenza di piazza Cairoli (la cui pavimentazione rifatta nel Duemila si è rivelata subito un problema). Adesso l’allerta è a 360 gradi, con anche tutte le altre vie del centro che in più punti si stanno inesorabilmente sgretolando. L’assessore alle manutenzioni Abramo Rossi non usa giri di parole: «La situazione è veramente drammatica». Proprio in questi giorni nelle sue mani l’ufficio tecnico comunale ha consegnato la mappa degli innumerevoli punti dissestati, sulla carta tutto il dettaglio di una situazione che ha il suo tallone d’Achille nel sottofondo stradale che non regge più. Informa Rossi: «Per sistemare tutte questi cedimenti e queste rotture ci vogliono almeno 30 mila euro. E dalla cifra è esclusa piazza Cairoli».
Sulla quale due giorni fa erano al lavoro gli operai del Comune, per tamponare alcuni pericolosi avvallamenti.
Lavoro spesso frustrante: perché si cementa un ciottolo e subito ne salta un altro. Sulla piazza «morta» di Codogno la situazione è talmente esplosiva (tra inciampi e cadute) che nell’ultimo consiglio comunale la capogruppo della civica «Per Codogno» Rossana Vanelli aveva azzardato rivolgendosi all’esecutivo: «Perché non valutare di spostare il mercato ambulante temporaneamente fuori dalla piazza in modo da poterla sistemare in maniera più completa?». Il guaio è che a gridare vendetta non è più solo piazza Cairoli, bensì buona parte dell’intero centro storico.
Al momento la strategia di intervento è ancora tutta da definire. Per ora il Comune fa sapere che continuerà ad utilizzare i propri operai, per interventi di saldatura mirati alle singole spaccature e sgretolamenti. «Ma stiamo valutando l’ipotesi di poterci affidare ad una ditta esterna, per promuovere un intervento globale e complessivo», anticipa Rossi. Risorse economiche permettendo, naturalmente.
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