CODOGNO «Chiude anche la filiale della Bcc»: sempre meno servizi per il San Biagio

Presa di posizione del presidente del comitato di quartiere Edoardo Mascheroni

Verso la chiusura lo sportello della BCC Centropadana al San Biagio. E dal quartiere sale il malcontento. «Hanno chiuso il minimarket, anni fa avevamo l’ambulatorio medico nell’ex chiesetta e nonostante avessimo trovato una sala dell’oratorio per ospitarlo non è stato più riaperto, e ora chiudono anche la “filiale” della BCC. Manca solo che vada via la farmacia e poi non ci resta più un servizio – denuncia il presidente del comitato di quartiere Edoardo Mascheroni -. Ci vogliono far credere che il San Biagio si sta sviluppando, ma la verità è che ci stiamo impoverendo». La popolazione residente, “fotografa” Mascheroni, è per lo più anziana. E il venir meno dei servizi essenziali crea allarme. «Il quartiere più si va avanti e più invecchia – osserva -. Stiamo pensando di fare un minimo di censimento degli abitanti come lo facevamo ogni anno con don Giorgio, adesso che lui non c’è più, e non abbiamo ancora in mano i dati ma ad occhio dal 2020 a oggi la differenza tra le persone che sono arrivate e quelle che se ne sono andate, con la pandemia che purtroppo ci ha messo del suo, è molto in negativo. E tutte queste chiusure non aiutano».

Il ragionamento dei residenti è semplice: per ogni saracinesca abbassata e ufficio che chiude, diminuisce l’attrattività del quartiere. E venendo meno quella, sono sempre meno i giovani e le giovani coppie che scelgono di venirci ad abitare. Un cane che si morde la coda. «La strettoia è sempre più stretta e cominciano a soffrirne» incalza Mascheroni. È un fatto che ieri mattina, quando è circolata la notizia della probabile chiusura dello sportello della BCC Centropadana in via dei Mille, poi confermata da un operatore prontamente contattato da Mascheroni per una verifica, per i residenti è stata l’ennesima doccia fredda. «Prima era aperto tutti i giorni, poi hanno ridotto l’apertura a due giorni la settimana e adesso si parla espressamente di chiuderlo – prosegue il presidente del comitato -. Il quartiere si è messo a disposizione per il centro tamponi e non diciamo niente sulle auto accese e il gas di scarico, anche perché i residenti in quella zona vivono da anni con migliaia di metri quadrati di amianto sui capannoni della fiera. Abbiamo accettato quello che è diventato nel periodo della pandemia, ma non si dica che ci stiamo sviluppando perché non è così».

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