CODOGNO Città invasa da giornalisti, ma la vita ha ripreso il suo corso normale

L’anniversario della notte più lunga

Si potrebbe dire che non c’è niente da dire. A tre anni dall’inizio della pandemia, la vita ha ripreso il suo corso “normale”. Con i piccoli e grandi fatti che scandiscono le giornate e riempiono le pagine dei quotidiani. Mentre scrivo è l’alba di una notte di sangue, con tre morti sulle strade lodigiane. Nello stesso giorno in cui in moltissime piazze si era festeggiato il Carnevale. Che paradosso, la vita che riparte e inciampa, “cade”. Oggi, 21 febbraio, ricorre il terzo anniversario dalla notte più lunga all’ospedale di Codogno: quella della scoperta del primo caso di Covid-19. Oggi in nosocomio non c’è neppure un reparto Covid. Non che non ci siano più positivi, ma sono nell’ordine di qualche decina e con sintomi lievi. Nelle farmacie la vendita di gel e mascherine è crollata, «il 30 per cento di tre anni fa» mi spiega il farmacista Giuseppe Maestri di Navilli, in attesa che la giornalista Rai finisca di microfonarsi per l’intervista. «Te ne accorgi perché c’è pieno di telecamere in giro» commenta un agente della polizia locale, riassumendo l’umore generale. Perché ieri mattina Codogno era di nuovo invasa dalle troupe dei telegiornali. Il sindaco Francesco Passerini ha iniziato la sua maratona televisiva alle 7.30 in diretta proprio dal palazzetto con “Buongiorno Regione”, per poi rispondere alle stesse domande a RaiNews, Rai 1, Telelombardia e Sky. Diversi i set, solita la solfa. E non è mancata la caccia a Mattia Maestri, il paziente 1. «Mi hanno detto che era a fare colazione in centro» sbuffava una collega, frustrata per l’occasione mancata. Ma al palazzetto di viale Resistenza, dove c’era l’hub vaccinazioni, gli studenti dell’Ambrosoli sono tornati a fare educazione fisica. E il pomeriggio si allenano il basket e la pallavolo. Quasi nessuno fa più tamponi. E sono fermi anche i richiami. Così si vive e si muore, nell’intrigo di gioie e dolori.

Sul «Cittadino» in edicola oggi 21 febbraio 2023 potete leggere il corsivo di Laura Gozzini

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