Cronaca / Basso Lodigiano
Lunedì 11 Aprile 2011
Codogno, due condanneper la donna mortanell’agriturismo
Manuela Nanni gestiva un negozio di animali
Hanno patteggiato 8 mesi di carcere, pena sospesa, per la morte di Manuela Nanni. Si tratta di A.Z., titolare dell’agriturismo di Serravalle Pistoiese nel quale la 36enne di Frosinone, ma residente a Cavenago, frazione Soltarico, si trovava sabato 12 dicembre 2009, e il caldaista L.I. La donna, che nel 2009 aveva aperto il negozio “Il paradiso degli animali”, a Codogno, si era recata nell’agriturismo per un evento enogastronomico. A scoprire che era morta, nel suo letto, intorno alle 11 del giorno 13, era stato proprio il proprietario del locale. Insospettito per non aver visto né sentito la donna, aveva aperto la porta e l’aveva trovata esanime nel letto, come se dormisse in un sonno profondo. I carabinieri avevano trovato una confezione di tranquillanti in camera, e per questo la prima ipotesi era stata quella di un’ intossicazione accidentale, visto che per combattere l’insonnia, la donna prendeva alcune pastiglie. Il referto depositato in procura a Pistoia, invece, aveva attribuito il decesso alla presenza di carbossiemoglobina nel sangue. Così il pm aveva disposto anche una perizia tecnica sugli impianti di riscaldamento dell’agriturismo. Erano stati iscritti “a modello 21”, il tecnico che aveva effettuato i lavori di adeguamento e il titolare della struttura. Durante la ristrutturazione la canna fumaria era stata ostruita da una colata di cemento. E quando la caldaia era entrata in funzione il gas non aveva trovato altra via di fuga che quella di diffondersi attraverso le fessure tra i mattoni, saturando in poco tempo la stanza assegnata alla 36enne. Il titolare della struttura e il caldaista, venerdì, hanno patteggiato la pena di 8 mesi di carcere ciascuno con un pre-risarcimento di 20mila euro da parte dell’albergatore, a favore della famiglia della giovane, costituitasi parte civile. Il tecnico, invece, è in trattativa tramite la propria assicurazione. La donna era arrivata nell’agriturismo in compagnia di un amico, un imprenditore di Fucecchio di 50 anni. L’uomo, senza accorgersi di essere a sua volta leggermente avvelenato, se n’era andato, per far ritorno a casa, intorno alle 12 di sabato. Prima di uscire aveva scosso la ragazza cercando di svegliarla, ma pensando che dormisse profondamente a causa dei sonniferi, se n’era andato. Il giorno dopo la tragica scoperta.
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