CODOGNO Nuova guida per il pronto soccorso, è la dottoressa Ruocco

Il medico, docente in ecografia d’urgenza, nominata responsabile della struttura della Bassa: «L’ospedale è piccolo, ma possiamo fare grandi cose»

Dall’inizio del mese il pronto soccorso di Codogno ha una nuova responsabile. È stata nominata ai vertici della struttura, infatti, la dottoressa Annalilia Ruocco, medico nell’Asst di Lodi dal 2015.

Quarant’anni, specializzata in medicina d’emergenza urgenza, con diverse esperienze professionali alle spalle, sostituisce il dottor Carlo Mainardi, andato in pensione.

Per il servizio della Bassa la dottoressa ha progetti di potenziamento. «Abbiamo un ospedale più piccolo alle spalle, ma possiamo crescere ancora», sono le sue parole piene di entusiasmo. La sua è «una grande squadra di medici e infermieri coordinati da un bravo caposala. Ci sono persone con più esperienza - dice - e tanti giovani appassionati». Ottimi ingredienti per fare bene.

«Fondamentali anche i trasporti negli altri ospedali»

«Ho trovato un buon gruppo - ribadisce la dottoressa che è anche responsabile dei trasporti secondari -, hanno un bel modo di lavorare. Sono molto soddisfatta di questo primo mese di lavoro».

«Il pronto soccorso di Codogno è già in evoluzione. Riceviamo pazienti dalla Soreu (il 118) diversi da quelli di Lodi: il traumatizzato non viene inviato dal 118 perché l’ortopedia non c’è e anche il paziente con ictus non viene inviato dal 118 perché non abbiamo la neurologia. Abbiamo però molti più autopresentati rispetto a Lodi, pazienti cardiologici, neurologici e a volte anche traumi di media entità. È nel nostro interesse non perdere l’allenamento a stabilizzare i pazienti nel miglior modo possibile, secondo le linee guida e poi integrare il servizio con i trasporti secondari che consentono di dare assistenza tempestiva ai pazienti che devono essere spostati perché magari hanno bisogno di indagini e terapie di secondo livello che non si trovano all’ospedale di Codogno».

«Visitiamo molti casi complessi, pazienti che si autopresentano»

«Quello di Codogno è un bel gruppo, visitiamo anche casi complessi - aggiunge la dottoressa -. Di notte siamo da soli, quindi molti casi vengono gestiti in autonomia. È una buona palestra per tutti. Sinceramente io credo che cercheremo di implementare ulteriormente la nostra autonomia e capacità di gestire pazienti anche più critici di quelli che poi l’ospedale possa ricoverare, in modo da indirizzarli nei presidi più adeguati»

La dottoressa Ruocco sta coinvolgendo i colleghi anche sull’aspetto della formazione. «Stiamo portando avanti dei progetti - dice -, vorrei coinvolgere i miei colleghi interessati nella stesura di procedure aziendali . Per quanto riguarda tutti gli incontri formativi, nuovi e in essere, penso a un maggior coinvolgimento e una parte attiva di tutti, in accordo con le linee guida».

«Una squadra fatta di medici giovani e con più esperienze: un arricchimento reciproco»

«C’è una buona cooperazione con gli specialisti dell’ospedale, i responsabili e chiunque operi negli altri reparti, nell’interesse del paziente. Abbiamo due linee di lavoro di giorno, una per i codici medio alti e l’altra per i codici minori e una linea con un medico solo di notte. Abbiamo anche un buon turnover di medici anche di recente estrazione di specialità, con voglia di fare e apportare novità. C’è un nucleo di medici fissi, poi ci siamo noi che ciclicamente ruotiamo e cresciamo a confronto con i più adulti i quali vengono incuriositi dalle recenti novità. C’è un reciproco scambio che porterà interessanti novità al nostro lavoro che come sappiamo è tra i più disagiati in Italia».

«Infermieri validi con un caposala preparato e sempre presente»

La dottoressa Ruocco ha una specializzazione in medicina d’emergenza urgenza, è docente di ecografia in urgenza, si occupa di procedure ecoguidate come la toracentesi, la paracentesi e l’applicazione degli accessi venosi centrali. «Questa delle procedure mini invasive è una materia - dice la dottoressa che le ha sviluppate molto facendo 118 - nella quale possiamo potenziarci tanto. Vorrei che diventassero più routinarie per tutti: si riduce il tempo di attesa per il paziente, lo si aiuta in un setting adeguato e sicuro. Le potenzialità ci sono. I medici sono bravi, gli infermieri altrettanto: sono giovani, preparati, con un caposala valido e presente. Voglio che tutti quanti sviluppiamo sempre più autonomia: è il bello del pronto soccorso».

«Mi sono impegnata ad esserci sia professionalmente che umanamente»

«Personalmente - conclude - mi sono impegnata ad esserci come medico e come referente. mi è stata affidata una grande responsabilità e ho tutta l’intenzione di portarla avanti, sia professionalmente che umanamente parlando».

«Concilieremo tempi di vita e di lavoro per stare meglio e lavorare meglio tutti»

Uno dei punti non trascurabili dell’agenda della nuova responsabile del pronto soccorso della Bassa è la conciliazione tempi di vita e di lavoro. «È uno dei punti più importanti nella nostra realtà lavorativa fatta di turni, notti e week end - ammette -. Laddove si riesce a trovare un giusto equilibrio credo che il medico stia meglio e lavori meglio».

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