Codogno, il processo Assoquattro

Il processo alle ex titolari dell’agenzia di viaggi Assoquattro di via Roma a Codogno è entrato nel vivo. Ieri mattina, in tribunale a Lodi, hanno cominciato a sfilare sul banco dei testimoni alcune delle persone che ritengono di essere state truffate e che si sono costituite parte civile nella speranza di ottenere un risarcimento.

Alla sbarra ci sono tre sorelle bresciane: A.S. di 50 anni, L.S. di 49 e R.S. di 47. Alle prime due viene contestato un solo episodio di truffa aggravata, commesso in concorso con la terza, R.S. (accusata anche di insolvenza fraudolenta), a cui invece vengono contestati una ventina di episodi.

«Io e mia moglie siamo andati in agenzia per prenotare un viaggio e loro (le tre sorelle titolari, ndr) ci hanno fatto la proposta di acquistare pacchetti viaggio per allargare la società per una cifra di 40mila euro - spiega G.C. di Codogno -. In cambio mia moglie sarebbe stata assunta come segretaria». Loro quei soldi non li avevano, così sono andati presso una finanziaria per chiedere un prestito per la cifra pattuita. Poi hanno lasciato cinque blocchetti di assegni, firmati e in bianco, all’agenzia. «Ci siamo fidati di loro, conoscevamo l’agenzia da tanti anni». Invece gli assegni “staccati” hanno raggiunto la cifra record di 90-100mila euro.

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