Un impianto di biogas alla Triulza: scatta l’allerta nella frazione. Sta destando forti perplessità e più di una preoccupazione tra gli abitanti della Triulza la notizia che un impianto di digestione anaerobica per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (bio-masse) sarà realizzato presso la cascina Molinetto, sede dell’omonima azienda agricola ubicata nella frazione e condotta dai titolari Gabriele e Stefano Oleotti.
Il progetto dell’impianto è stato portato ieri al vaglio della commissione edilizia del Comune, in quella sede sotto esame sono passati i dati tecnici e di funzionamento della nuova costruzione che, non ammessa dal nuovo Piano di governo del territorio approvato dal Comune a fine maggio, ha invece trovato l’autorizzazione della Provincia (che ne permette dunque la costruzione in deroga al Pgt di Codogno) e pure il parere favorevole dell’Asl in deroga al regolamento comunale di igiene ambientale. Per quel che riguarda la produzione di energia elettrica, l’impianto produrrà in un anno 2 milioni di chilowattora, grazie a un generatore elettrico di 250 chilowatt di potenza. In sintesi: se una famiglia produce all’anno 2mila e 800 Kwh di energia, il nuovo impianto produrrà energia per circa 700 famiglie equivalenti.
Per produrre energia, l’impianto utilizzerà bio-masse: all’anno è prevista l’introduzione nell’impianto di 19mila e 266 tonnellate di bio-masse, composte per il 90 per cento da liquame bovino (17mila e 442 tonnellate) mentre le restanti 1.824 tonnellate saranno composte da coltivazioni di cereali, sfarinati, liquidi vari (oli vegetali, glicerina, melassa), sottoprodotti alimentari e acque meteoriche e di percolato. A trasformare le bio-masse ci penseranno due digestori del diametro di 18 metri ciascuno, alti 6 metri (3 metri e mezzo saranno però interrati). Non tutte le oltre 17mila tonnellate di liquame bovino proverranno dall’azienda agricola Molinetto: come scritto nella relazione presentata al Comune, 6mila e 690 tonnellate arriveranno dalla vicina azienda agricola di frazione “Boffelli”.
Le perplessità dei triulzini sono emerse chiare nell’incontro informativo promosso martedì sera in frazione dal consigliere comunale delegato alle frazioni Vivianna Stroher. L’impianto si preannuncia di alta tecnologia, i residenti temono però che la lavorazione delle bio-masse soffochi la frazione di puzze e odori molesti. Altro timore: il trasporto delle bio-masse incrementerà il via vai di automezzi in frazione? «Nessuno intende fare crociate, quel che però i residente della Triulza chiedono è che la costruzione dell’impianto avvenga nel pieno rispetto delle norme e della tutela della salute pubblica - sottolinea la Stroher - . Il progetto dell’impianto di biogas arriverà in conferenza di servizi il 7 agosto, presenti tutti gli enti territoriali coinvolti. Quel che si chiede è che, in questa fase ancora interlocutoria, l’attenzione sia massima affinché la nuova costruzione non porti danno e disagio alla frazione».
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