Cronaca / Basso Lodigiano
Lunedì 13 Maggio 2013
Codogno, ragazzini rapinati in stazione
Paura per due giovani poco prima delle 20: derubati di soldi e occhiali da sole a suon di minacce ma la polizia ferroviaria riesce poi a denunciare i sospettati
Rapinati due minorenni di Codogno. Sabato sera quattro stranieri hanno rubato a due giovanissimi un paio di occhiali da sole e qualche spicciolo che i ragazzi portavano nelle tasche. A Milano Lambrate, dove i malviventi sembra siano scesi dal convoglio dopo aver compiuto la rapina, i quattro - di origine magrebina - sono stati fermati e denunciati, grazie alla collaborazione tra forze dell’ordine e polizia ferroviaria. La rapina si sarebbe consumata a pochi minuti dalla partenza del treno 2662: la tradizionale corsa Mantova-Milano che alle 19.53 parte proprio da Codogno per arrivare a Lambrate alle 20.30. Una volta giunti nella stazione milanese però, i quattro passeggeri hanno trovato una sorpresa poco gradita: sono stati fermati e denunciati per la rapina compiuta poco prima ai danni di due giovani, per di più minorenni. Secondo le prime ricostruzioni i due minorenni sarebbero stati minacciati con decisione dai quattro immigrati. Ai malcapitati lodigiani, terrorizzati, non è rimasto che consegnare quel che avevano. Il bottino? Un paio di occhiali da sole di uno dei due lodigiani e tutti i soldi che i ragazzi avevano con loro. Pochi euro. L’avidità dei malviventi dunque non si è fermata neppure di fronte a due minorenni, che, come spesso capita fra i ragazzi, oltretutto girano con pochi soldi in tasca. Il minimo indispensabile, frutto delle mance di mamma e papà. Ma ai quattro rapinatori hanno fatto gola anche quei pochi spiccioli e un paio di occhiali estivi come ce ne sono tanti e, come dei bulli, hanno rapinato i due giovani non ancora diciottenni. Altri episodi violenti sono legati alla ferrovia della Bassa:ad esempio pochi mesi fa a Codogno, un macedone aveva minacciato con una siringa un 19enne di Codogno, per rubargli il cellulare, e due donne erano state aggredite da un tunisino.
Sara Gambarini
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