Codogno: gli studenti sfrattati dal cantiere del Pnrr costretti a fare chilometri a piedi

Il caso del Calamandrei con tutte le aule “fuori sede” a Casale: i genitori si mobilitano con la Provincia contro disagi e pericoli evitabili. «Tradite le promesse, vogliamo una navetta»

A pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, tra i genitori degli studenti del Calamandrei sono in tanti a sollevare già un problema di sicurezza rispetto all’arrivo dei loro figli a scuola. A denunciare i pericoli sono mamme e papà dei ragazzi che vivono a Codogno e nei paesi limitrofi, passati dal recarsi a scuola a piedi o in bicicletta se codognini - o al massimo in pullman se dei comuni vicini -, a dover prendere il treno da Codogno a Casalpusterlengo. E poi attraversare tutta la città, dalla stazione ferroviaria fino alla nuova sede provvisoria delle classi, traslocate a forza a causa del maxi cantiere Pnrr che è in corso nella loro scuola superiore di Codogno. «Ci stiamo muovendo anche con i rappresentanti di classe per avere un incontro con la preside, perché gli accordi presi in precedenza non erano questi - protesta una mamma -. L’anno scorso abbiamo partecipato a un paio di assemblee con la dirigente scolastica e ci aveva assicurato che si sarebbe impuntata perché ci fosse una linea dei pullman, delle navette o quant’altro, per far sì che i ragazzi arrivassero sicuri davanti a scuola, dal momento che la maggior parte sono anche minorenni. Lo spazio per far fermare i pullman c’è ma la cosa non è andata in porto e così i nostri ragazzi arrivano in treno, devono attraversare la via Emilia, dove c’è il semaforo ma è comunque un rischio, e fare tutto il tragitto a piedi, perché l’istituto si trova dopo Cambielli». Un tragitto di circa due chilometri, che piova, ci sia il sole o nevichi.

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