
Cronaca / Basso Lodigiano
Giovedì 21 Giugno 2012
Continua la strage di animali in strada
Stavolta tocca a un capriolo sbucato sul cavalcavia
Un altro capriolo è stato investito: è successo venerdì scorso nel territorio comunale di Somaglia. Un capriolo maschio è sbucato all’improvviso poco dopo il cavalcavia che sovrasta l’autostrada e che da Somaglia conduce verso il Po: l’impatto con la macchina è stato inevitabile.
Si trattava di una coppia: la femmina si è salvata, il maschio, sui 30 chili circa, è morto. Così sale ancora il numero degli animali investiti sulle strade del Lodigiano. Tra nutrie, tassi, caprioli e cinghiali, il pericolo aumenta sia per gli animali che per i conducenti delle vetture.
«Noi abbiamo in genere animali di piccole dimensioni e anche i caprioli hanno un peso ridotto, insufficiente a sventrare un’automobile, - ha spiegato Luca Canova, zoologo presso l’università di Pavia e conoscitore del territorio come direttore scientifico della riserva naturale Monticchie di Somaglia - ma restano i problemi correlati all’impatto come l’auto che sbanda o la ridotta visibilità». «Che il problema ci sia è indubbio - ha precisato Canova - e lo attestano non meno di 22 segnalazioni, di capriolo e cinghiale investiti o recuperati lungo le arterie più trafficate nel Lodigiano, come la via Emilia, l’A1, la strada Lodi - Castelnuovo, la tangenziale di Lodi in soli in soli sei mesi: di questi almeno cinque caprioli e due cinghiali sono stati investiti e uccisi, senza contare il fatto che, per chi va in moto, anche una semplice nutria costituisce un pericolo serio».
Difficile determinare con esattezza da dove provengano gli esemplari: le spiegazioni biologiche del fenomeno sono legate al movimento di popolazioni animali. Ma cosa fare per evitare tragedie nel Lodigiano? «Potremmo chiedere alle autostrade di alzare maggiormente le reti e disporre cartelli di pericolo e alle aree protette, come stiamo già facendo a Monticchie, potremmo far rimuovere le specie di maggiori dimensioni - ha dichiarato Canova -, mentre agli enti locali si potrebbe chiedere di proseguire il contenimento del controllo di specie alloctone». Nella quotidianità però bastano piccoli accorgimenti: dalle 5 alle 8 si concentrano le presenze del capriolo mentre il cuore della notte è dominio di nutrie e cinghiali. «In queste fasce orarie è sempre meglio andar piano e stare vigili ma senza allarmismi: - ha sottolineato Canova - non dimentichiamo che negli Stati Uniti la probabilità che capiti qualcosa di grave è stimata intorno a una su 19mila e da noi sarà inferiore, visto che di animali selvatici ce ne sono molti meno».
Prima di tutto però è necessario costituire un archivio provinciale di quel che accade, dove, a che ora, in che stagione: un rapporto sulle collisioni animali con gli autoveicoli, come in America si fa ormai da diverso tempo.
Sara Gambarini
© RIPRODUZIONE RISERVATA