Cristian lotta con la leucemia

Due anni di cure lunghe, difficili e costose. Cristian, 12 anni, di Casale, è alle prese con la leucemia, la partita più difficile della sua vita. Per aiutare la famiglia a sostenere le spese e affrontare la malattia è partita una mobilitazione spontanea dei familiari e dei colleghi del papà Giuseppe, ma ora l’appello è rivolto a tutta la comunità: «È gradito ogni tipo di sostegno, la famiglia ha bisogno di aiuto».

La malattia è arrivata inaspettata quest’estate. A maggio Cristian ha la tonsillite, ma si risolve con un decorso normale. A luglio però c’è una ricaduta, che viene trattata con antibiotici all’ospedale di Codogno. Cristian però non migliora, e anzi si ingrossano due ghiandole sul collo. All’ospedale di Lodi prosegue il trattamento con antibiotici e gli altri test non danno alcuna indicazione. Fino a quando un otorino non ha il sospetto che mette sulla strada giusta, linfoma.

Il ragazzo viene spostato all’ospedale di Pavia per gli accertamenti, e lì i medici finalmente fanno la diagnosi certa. Cristian ha la leucemia linfoblastica acuta. Subito iniziano le cure, i medici sono cautamente ottimisti: se ne può uscire, pur con un percorso molto difficile, lungo e doloroso. La terapia prevede una cura di almeno due anni. «Ora ci troviamo in un momento delicato – dice il papà Giuseppe -. Ha ricevuto dei trattamenti che l’hanno messo a dura prova, è ricoverato a Pavia. Siamo tutti fiduciosi, ma ci vuole tempo e pazienza».

E anche soldi. Perché una malattia così lunga e difficile da affrontare è anche un impegno economico. La mamma non lavora, e sta con Cristian in ospedale. Il papà ha lasciato la fabbrica ed è in aspettativa. Ha fatto domanda di congedo parentale per accudire gli altri due figli piccoli. E le spese sono tante. Per questo è partita da familiari, amici e colleghi di lavoro una prima mobilitazione spontanea.

A Senna, Cavacurta e Camairago, grazie alle parrocchie, sono state vendute delle torte fuori dalla Messa per raccogliere fondi.

I colleghi del papà alla Serioplast hanno fatto una colletta, hanno provveduto a far igienizzare l’abitazione quando Cristian, immunodepresso per le cure, è tornato a casa, e poi gli hanno comprato una cameretta nuova per isolarlo rispetto ai fratellini. «Ma i soldi non bastano, perché c’è da mandare avanti la gestione della casa e della famiglia in una situazione particolare, in pratica senza salari, ci sono le cure da fare, gli spostamenti da sopportare– racconta la zia Domenica che si occupa degli aiuti alla famiglia -. Per questo lanciamo un appello a tutta la comunità, affinché si mobiliti per Cristian nel modo in cui può. Raccogliamo fondi, ma anche generi alimentari o farmaci, riceviamo insomma qualsiasi concreta testimonianza di vicinanza».

La mobilitazione è molto spontanea, la zia Domenica per il momento ha solo creato la mail [email protected] per mantenere i contatti , anche se la famiglia è piuttosto conosciuta in Casale.

Cristian abita con i genitori e i fratellini alla Ducatona, frequenta la media Griffini (seconda E), la parrocchia e l’oratorio dei Cappuccini, dove ogni domenica viene ricordato nelle preghiere durante la Messa.

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