Incollati a un pezzo di cartone, incastrati in una strettoia. Uno di loro è morto per aver ingerito colla. È stato il pianto dei due gattini immobilizzati a far scattare l’allarme in via Colombo a Somaglia, dove ieri sono stati ritrovati due felini, vittime di una trappola infernale studiata dai soliti ignoti. A dare l’allarme è stato un residente di via Colombo. Sul posto è intervenuta la gattara somagliese Virgina Bescapé. Allertato anche il consigliere provinciale e garante per i diritti degli animali Emanuele Arensi, che ha dichiarato: «Questi atti non sono tollerabili: è sempre più urgente partire col progetto della Rete provinciale di supporto alle gattare». «Sono stata chiamata da una persona che abita nei palazzi di via Colombo a Somaglia», ha raccontato la Bescapé. «Qualcuno ha teso a questi due gattini una trappola, incuneata tra il muro dei box e la recinzione - ha spiegato -: si trattava di un pezzo di cartone, letteralmente cosparso di colla, di Attak, su cui ho ritrovato un gattino adagiato sul fianco e l’altro con le zampine bloccate». Abbandonati fra colla e plastica, i gattini sono stati subito portati alla clinica veterinaria di Codogno, dove sono stati immediatamente visitati e staccati: uno dei due è morto; l’altro è coperto di colla, sta male.
«Non è il primo episodio di violenza contro i gatti a Somaglia», ha ricordato la Bescapé, che proprio dalle colonne del nostro giornale aveva denunciato in passato la scomparsa di alcuni felini dalle colonie e persino casi sospetti di avvelenamento. «A Fombio non molto tempo fa sono stati impallinati due gatti - è intervenuto il consigliere provinciale Arensi -, a Mulazzano una gattara ci ha contattato, dicendoci che viene insultata dai vicini di casa, a Lodi si sono verificati altri problemi simili: è chiaro che servano nuove misure e che si debba lavorare molto sulla cultura del rispetto dell’animale, in particolare del gatto e come Provincia di Lodi siamo quasi pronti a lanciare il progetto della Rete provinciale di supporto alle referenti delle colonie feline, le cosiddette gattare». Il garante dei diritti degli animali sta definendo gli ultimi accorgimenti del progetto anche con il supporto di un soggetto esterno: Angelo Bocchioli, dell’Associazione amici animali di Lodi. Obiettivo? Sostenere l’approvvigionamento alimentare delle colonie, istituire convenzioni con le cliniche veterinarie e garantire una tutela legale alle gattare. Nel progetto rientrano anche l’aspetto formativo legato alle scuole e soprattutto una miglior comunicazione con le amministrazioni. «Il problema dei maltrattamenti dei gatti sta crescendo - ha concluso Arensi - e in questo senso occorre un maggior sensibilizzazione dei comuni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA