Un mozzicone di sigaretta lanciato da una vettura in corsa e le fiamme iniziano a correre lungo la provinciale 27, fiamme e fumo a un passo dal centro abitato di Cavacurta. La mattina di Ferragosto intorno alle 11.30, l’improvviso incendio di sterpaglie all’intersezione tra la provinciale 27 e via San Rocco ha messo in allarme gli abitanti e il sindaco Daniele Saltarelli: «Stavo uscendo da Messa a cascina Reccagni quando ho sentito gridare “C’è l’incendio, c’è l’incendio!” e così sono corso immediatamente a vedere - racconta il primo cittadino -. Al mio arrivo le fiamme si vedevano appena, ma è bastato un attimo perché il vento e il passaggio delle auto alimentassero il fuoco, che ha iniziato a estendersi lungo la riva». I proprietari dei giardini e degli orti sulla strada sono stati i primi ad avvistare il rogo e allertare il comando dei pompieri di Lodi, quindi uno di loro ha preso in mano la canna dell’acqua e provato a contenere le fiamme. Ma le lingue di fuoco hanno raggiunto ben presto l’altezza di tre metri e un fumo bianco e denso si è inghiottito la provinciale rendendo impossibile vedere da un lato all’altro della carreggiata. «Ho chiamato io stesso il 115 e mi hanno confermato che la segnalazione era già in corso - precisa il sindaco -, poi ho comunicato la situazione anche al 112 perché il transito dei veicoli sulla provinciale era rischioso». Una squadra dei vigili del fuoco di Casalpusterlengo è arrivata sul posto e ha azionato subito l’autopompa, mentre i carabinieri della compagnia di Codogno chiudevano al traffico il tratto di provinciale tra l’incrocio “di mezzo” dei tre d’accesso a Cavacurta e quello in direzione di Camairago. Così facendo gli automobilisti diretti a Maleo e Castiglione non hanno potuto far altro che entrare in paese e bypassare il tratto di provinciale colpito dall’incendio oppure fare marcia indietro. Il blocco alla circolazione è proseguito per una buona mezz’ora, poi la “nebbia” sulla sp 27 si è dissolta e la visibilità è tornata normale. Hanno dovuto lavorare quasi due ore invece i pompieri volontari di Casalpusterlengo e i colleghi di Lodi accorsi a dar loro manforte. Attaccata la camionetta a un idrante in via Gramsci hanno ricaricato l’autobotte più volte, fino a che i 2mila metri di terreno devastato dalle fiamme ha smesso di “bollire” ed è stato possibile raffreddare l’area. Senza il loro tempestivo intervento sarebbe stata dura bloccare l’avanzare del fuoco. «Se fosse bruciato anche il campo secco oltre la barriera di piante, l’incendio sarebbe arrivato a Camairago - riflette Saltarelli -. È incredibile come basti una folata di vento per alimentare il fuoco». Ad innescarlo è stato con ogni probabilità il mozzicone di una sigaretta gettato incautamente da un’automobilista in transito. L’afa di questi giorni poi ha fatto il resto.
Laura Gozzini
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