Ora che anche il loro papà è morto a Caselle Landi c’è già chi sta pensando a come aiutare i due fratelli di 13 e 15 anni rimasti orfani. Venerdì sera il 46enne Massimo Bonvicini è stato colpito da un improvviso malore; non appena avvertito di sentirsi poco bene ha preso la macchina ed è corso al pronto soccorso dell’ospedale di Codogno, ma al suo arrivo intorno alla mezzanotte è stato stroncato da un infarto.
Operatore ecologico a Caselle, l’uomo era rimasto solo a occuparsi del figlio di 15 anni e della figlioletta di 13, dopo che nel giugno 2009 la moglie Sueli Lame era stata trovata morta nella sua auto a Crotta d’Adda.
La 37enne brasiliana era scomparsa da casa da tre giorni, quando un agricoltore aveva notato una Fiat Marea abbandonata lungo una stradina di campagna vicino al ponte di Crotta d’Adda, ne aveva dato segnalazione ai carabinieri di Cremona e il cadavere della donna era stato rinvenuto sul sedile posteriore dell’auto, coperto da un plaid. Le indagini avevano subito chiarito che si era trattato di una morte per strangolamento e di lì a poco era stato scoperto anche l’omicida, il 40enne Loor Herrera Ramon Augustin di origini ecuadoregne e residente a Pizzighettone. Colleghi alla casa di riposo di Meleti, da un anno e mezzo i due erano legati da una relazione extraconiugale. Raggiunto a casa della sorella a Meleti, l’assassino era stato tratto in arresto.
Dalla tragedia, nella casa in via Garetti dove Massimo Bonvicini aveva continuato a vivere con i due figli, le cose non erano più state come prima.
Eppure insieme avevano trovato la forza per andare avanti, loro tre uniti. La morte del 46enne, venerdì, lascia ora i due figli ad affrontare non soltanto la nuova perdita, ma anche la difficile prova di diventare grandi contando uno sull’altra. I ragazzi non saranno però del tutto soli: al loro fianco ci sono da sempre i nonni paterni, e se i propositi di queste ore sapranno tramutarsi in fatti, anche la comunità di Caselle. «Vogliamo sostenere i figli di Sueli e Massimo - spiegano in paese - l’idea è che ogni famiglia versi una piccola somma, di qualche euro al mese, da destinare alla famiglia».
Laura Gozzini
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