I pendolari restano senza “bonus”

Nel 2011 nessun risarcimento per i ritardi dei treni

Per quest’anno i pendolari sono rimasti senza uno straccio di “bonus”, uno sconto solitamente riconosciuto per i ritardi sopportati. «Eppure, i disagi ci sono stati», commentano i viaggiatori della Milano-Piacenza. L’argomento è stato affrontato la scorsa settimana in Regione Lombardia, quando Roberto Borghi del Comitato pendolari di Casale ha partecipato all’incontro per discutere dei problemi. «La nostra tratta - afferma -, ovvero la direttrice 21, non recepisce un bonus ordinario del 20 per cento dal mese di marzo, ma quel bonus faceva riferimento all’andamento del mese di dicembre 2010. Questo non dimostra affatto che da gennaio fino ad oggi i treni siano andati bene, anzi, il popolo dei pendolari percepisce quotidianamente disservizi in termini di ritardo».

Per i passeggeri il problema è uno solo: gli indicatori presi in considerazione per il calcolo: «Tutti i convogli che transitano durante il giorno sulla linea contribuiscono alla media», commenta l’esponente del Comitato.

Borghi ha proposto un tavolo di confronto per stabilire dei coefficienti in grado di rispecchiare al meglio la realtà. Da questo punto di vista Trenord ha già dato la sua disponibilità. «Ho chiesto di definire contrattualmente i parametri che determinano come agibile i convogli che costituiscono un treno - sottolinea Borghi -, infatti non è possibile considerare “agibile” un vagone con sedili parzialmente o totalmente inutilizzabili, privo del riscaldamento d’inverno o di aria condizionata d’estate, oppure senza porte funzionanti. Per documentare questa situazione sono state presentate alcune testimonianze dei pendolari, a dimostrazione del peggioramento del servizio». Il Comitato pendolari raccoglie regolarmente tutte le segnalazioni dei viaggiatori, per poi spedirle direttamente al Pirellone, nel tentativo di risolvere i problemi in tempi brevi.

In Regione è stato affrontato anche un altro argomento: la prevendita di biglietti e abbonamenti e l’apertura dei punti vendita, l’obiettivo sarebbe quello di potenziare i servizi per gli utenti. «In agenda c’è poi il discorso degli autotrasporti sostitutivi e integrativi - aggiunge Borghi -, a Casale si potrebbero far convergere questi mezzi in un solo piazzale, per comodità e per evitare perdite di tempo. In ogni caso, si dovrebbe migliorare la comunicazione, in modo che gli utenti sappiano quali sono i mezzi a disposizione, a che ora e a quale fermata».

I pendolari sono preoccupati per i tagli ulteriori che il trasporto pubblico potrebbe subire, visto il quadro politico ed economico nazionale. «Speriamo non si decida di ridurre ancora le risorse», una preghiera sicuramente condivisa ai “piani alti” del Pirellone.

Greta Boni

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