Decine e decine di pesci morti, carpe, cavedani e persino un siluro da un metro e mezzo: è un piccolo disastro ambientale quello avvenuto nelle acque del Brembiolo a valle di Ossago lunedì in tarda serata. La causa della moria dei pesci è da imputare con ogni probabilità a uno sversamento di reflui zootecnici di origine bovina.
La polizia locale della Provincia di Lodi sta indagando e i responsabili potrebbero già essere stati individuati, anche se nulla di ufficiale trapela.
L’allarme è scattato lunedì sera attorno alle 18.30 a Brembio quando diversi cittadini hanno cominciato a segnalare all’assessore all’ambiente del Comune Aldo Arnaldi la presenza di diversi pesci morti sulla superficie delle acque del Brembiolo e un forte odore di liquame animale, bovino in particolare. L’assessore ha allertato le autorità competenti e le guardie volontarie della Fipsas, i pescasportivi. L’assessore prima con le due guardie volontarie Achillle Altieri di Brembio e Rosario Sanfedele di Secugnago, poi insieme agli agenti della polizia locale della Provincia di Lodi, hanno cominciato attorno alle 20 a risalire il corso del fiume per cercare l’origine dell’inquinamento.
«Siamo arrivati fino alla zona industriale di Ossago risalendo il corso del Brembiolo e lo spettacolo che ci si è parato davanti non l’avevo mai visto: c’erano decine e decine di pesci morti sulla superficie e vicino alle rive, tante carpe e cavedani e qualche pesce più grande, compreso almeno un siluro da oltre un metro e mezzo - spiega l’assessore di Brembio Arnaldi -. L’acqua si presentava nera, scura, e con un forte odore di liquame di vacca. Abbiamo cercato minuziosamente, ma non abbiamo trovato la fonte d’inquinamento».
Impossibile determinare le dimensioni della moria, ma dalla Provincia fanno sapere che le conseguenze sono state consistenti, con decine di chili di pesce morto e gravi danni all’ecosistema. La fase acuta d’inquinamento è cessata attorno alle 22 di lunedì, quando lentamente l’odore ha cominciato a scemare e l’acqua ha cominciato a essere più pulita. Ancora durante la mattina di ieri diversi pesci morti venivano trascinati dalla corrente fino a Zorlesco, ma l’acqua era ormai chiara e attorno alle 10 era del tutto limpida. Anche la consistente pioggia di ieri mattina ha contribuito a ripulire il canale.
Pattugliamenti della polizia provinciale sono proseguiti per tutta la giornata di ieri ma ancora nel pomeriggio non si era potuti risalire all’origine dell’inquinamento e si sospettava che provenisse da una cisterna mobile. Escluso invece un guasto al depuratore di Ossago, come fatto sapere da fonti della Provincia. Solo in tarda serata è stato possibile restringere il campo delle ricerche: lo sversamento sarebbe arrivato al Brembiolo da una piccola derivazione della roggia Casala in territorio di Ossago, proprio in prossimità di un’azienda agricola, su cui si sono concentrate infine le indagini.
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