Cronaca / Basso Lodigiano
Mercoledì 30 Marzo 2011
Il rogo alla Pulieco rimane un mistero
Forti dubbi sull’autocombustione, non si esclude l’ipotesi dolosa
L’incendio scoppiato domenica pomeriggio alla Pulieco di Ospedaletto è ancora avvolto dal mistero. Nonostante le rassicurazioni iniziali, che parlavano di “autocombustione” e di un rogo provocato dalla fermentazione dei rifiuti stoccati nel capannone, i vigili del fuoco sono ancora al lavoro per chiarire le cause e al momento non hanno ancora escluso nessuna ipotesi, nemmeno quella dolosa.
Del resto quello di domenica è stato l’ennesimo incendio che ha coinvolto un impianto per il trattamento rifiuti nel Lodigiano. Una lunga scia di fuoco (da Boffalora d’Adda a Casale, da San Giuliano alla stessa Ospedaletto) che ha fatto scattare le indagini della procura antimafia di Milano, visto che gli incendi dolosi sono considerati reati “spia” della presenza della criminalità organizzata. Insomma, dietro quei roghi potrebbe nascondersi la mafia, che anche nel Lodigiano punta ad allungare le sue mani su questo business milionario. Per questo le indagini proseguono con il massimo riserbo e ogni episodio viene considerato con la massima attenzione (sopratutto quando sono così frequenti) e senza lasciare nulla al caso. Solo quando i vigili del fuoco riusciranno a chiarire i fatti e le cause dell’incendio alla Pulieco, invieranno la relazione alla procura.
A insospettire gli inquirenti, in particolare, c’è il fatto che molti incendi siano scoppiati nei giorni festivi (come l’ultimo alla Pulieco) o di notte, quando gli impianti sono fermi.
Domenica scorsa, a Ospedaletto, sono bruciati circa venti quintali di rifiuti all’interno di un capannone. L’equivalente di un acssone sistemato lì da venerdì pomeriggio: da qualche settimana, infatti, la pressa per l’imballaggio è fuori uso e per smaltire i rifiuti la Pulieco è costretta a caricarli sfusi sui camion, e sfuli si trovavano nel magazzino. Gli automobilisti di passaggio sulla provinciale hanno visto il fumo uscire e così hanno chiamato i vigili del fuoco, arrivati sul posto in forze sia dal comando provinciale di Lodi che dai distaccamenti di Casale e Sant’Angelo. In circa un’ora il fuoro era spento.
Davide Cagnola
© RIPRODUZIONE RISERVATA