Cronaca / Basso Lodigiano
Mercoledì 15 Giugno 2011
Il Tar “riapre” le porte della Pantaeco
Stop all’ordinanza della Provincia, da ieri la discarica è al lavoro
Il Tar fa ripartire momentaneamente l’attività della Pantaeco di Coste Fagioli: con decreto urgente ieri il tribunale amministrativo di Milano ha sospeso la determina della provincia di Lodi con cui il 6 aprile scorso veniva bloccato l’impianto di separazione e l’attività della discarica.
Il giudice amministrativo ha stabilito una sospensione urgente basandosi soltanto sulle memorie difensive della Pantaeco senza tenere conto, in questa fase, delle motivazioni della provincia di Lodi e dell’Arpa.
La settimana scorsa l’azienda aveva presentato una richiesta di sospensiva urgente cautelare con la motivazione dell’ingente danno economico. Il Tar lombardo, valutato in circa un mese il tempo necessario per la convocazione della camera di consiglio per la decisione collegiale, ha accolto temporaneamente, fino al 5 luglio, la domanda della Pantaeco e di fatto ne ha consentito, a partire da ieri 15 giugno, la ripresa delle attività. Il 5 luglio si riunirà la camera di consiglio per la valutazione collegiale degli atti della provincia di Lodi e dell’Arpa con cui sono state bloccate le attività.
«Si tratta di un atto tecnico, che il Tar ha emanato senza nemmeno tener conto della nostra posizione in via cautelare a tutela dell’azienda, che ne aveva fatto richiesta prospettando un ingente danno economico dalla sospensione delle autorizzazioni che ha bloccato le attività - spiega il presidente della provincia Pietro Foroni -. Questo non cambia nulla in merito alle nostre valutazioni. E vorrei precisare che in ogni caso non c’è alcuna crociata da compiere da parte nostra. Questo è solo un problema di rispetto delle regole e della legalità».
Intanto, in attesa di capire che cosa succederà il 5 luglio, i lavoratori ieri hanno ripreso l’occupazione nello stabilimento. «Siamo riaperti per il momento solo grazie al Tar, ma è un importante atto di fiducia perché significa che non avevamo tutti i torti - dice il rappresentante Cisl dei lavoratori Pantaeco -. Per il futuro vedremo, ma speriamo si possa trovare una soluzione che contempli la ripresa dell’occupazione per i lavoratori».
L’ipotesi attorno alla quale si starebbe lavorando è quella di separare il destino dell’impianto di separazione, su cui non ci sono contestazioni, dalla discarica, sulla quale provincia e Arpa chiedono interventi di messa a norma e in sicurezza. La ripresa dell’impianto sarebbe funzionale a mantenere produttiva l’azienda. In Pantaeco lavorano una trentina di persone, di cui poche assunte direttamente e la stragrande maggioranza sotto la cooperativa Arcolaio di Casale. Per i lavoratori della coop è aperta una procedura di cassa integrazione e ci sono anche degli arretrati da prendere, al punto che oggi le mensilità arretrate sono almeno cinque.
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